BELLISSIMI ALBERI DI ULIVO OLIVO DI 7 ANNI RESISTENTI AL FREDDO ALTEZ. 80-150 CM |
L’ippocastano è presente in tutta Italia tranne che in Valle d’Aosta, Lombardia, Puglia, Molise e Campania. Il suo areale si estende da 0 a 1300 metri sul livello del mare, in parchi, viali e giardini. Anche se è stato introdotto nel nostro paese a scopo ornamentale già da più di 400 anni non si è naturalizzato. E’ un albero pienamente rustico che si adatta a qualunque terreno ma predilige quelli ricchi e profondi, umidi. Non è in grado di sopportare la salinità, compresa quella conseguente allo spargimento del sale in seguito a nevicate. Mal sopporta l’inquinamento atmosferico e non tollera l’aridità soprattutto atmosferica.
Ced454sy - Cartello in Legno per Albero di Natale, Motivo: Fattoria |
La propagazione dell’ippocastano avviene per seme nel caso della specie tipica, tenendo conto che non appena le castagne matte si disidratano perdono subito la loro vitalità. Si possono quindi mettere a dimora subito anche se si deve attendere la primavera successiva per vedere la germinazione. Se la semina deve essere rimandata è necessario conservare le castagne matte stratificandole a freddo. La semina poi può avvenire quando le temperature esterne raggiungono circa i 20°C. La messa a dimora invece va eseguita l’autunno seguente, dopo aver coltivato i semenzali in mezzombra per tutta l’estate, curando che la superficie permeabile a aria e acqua tutto attorno alla pianta sia sufficiente e si mantenga tale anche nel tempo, a accrescimento completato. Le cultivar invece vengono propagate per innesto a gemma o a corona su un giovane Aesculus hippocastanum. Sia la specie tipica che le sue cultivar o ibridi sono specie ornamentali ideali in contesti più o meno ampi. Lungo strade e viali si deve fare attenzione alla caduta dei semi che può risultare dolorosa per chi ne venisse colpito. Per questo motivo in tali contesti di solito si impiega la varietà Baumannii che non produce frutti.
Tra le malattie cui va soggetto l’ippocastano ricordiamo l’antracnosi, causata dall’ascomicete Guignardia aesculi, che causa disseccamento delle foglie. Tra i parassiti segnaliamo il rodilegno giallo Zeuzera pyrina che può causare la rottura dei fusti delle giovani piante data l’estensione delle gallerie che scava nel legno, e il rodilegno rosso Cossus cossus, oltre a varie specie di cocciniglie. I coleotteri Melolontha melolontha (il maggiolino) e Melolontha ippocastani nella fase larvale ipogea che dura più anni possono causare la morte delle piante più giovani dato che si cibano delle loro radici. Inoltre si sta diffondendo in Italia un lepidottero Gracillariide, la Cameraria ohridella, che in caso di ingenti infestazioni causa notevoli danni all’apparato fogliare della pinta, dato che le sue larve scavano gallerie nel parenchima di cui si cibano.
L’ippocastano non ha un legno di pregio, quindi viene utilizzato per produrre cassette da frutta e come combustibile.
Oltre all’ippocastano comune a fiori bianchi segnaliamo la varietà sterile "Bumannii" detto anche “flore-pleno” a fiori doppi, color bianco crema, e "Briotii" a fiori rossi-rosa, molto richiesta. Aesculus carnea, invece, anch’essa a fiori rosso-rosa è il risultato dell’ibridazione tra A. hippocastanum e A. pavia, di minori dimensioni (6-8 m), stabile e riproducibile per seme nonostante sia un ibrido.
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