Faggio

Quanto innaffiare un faggio e con quali modalità

Il faggio appartiene alla famiglia delle Fagaceae, ovvero a quegli alberi che amano vivere in zone temperate. Non a caso, il faggio ha origini che lo fanno ricondurre all'emisfero settentrionale, dove può raggiungere altezze davvero imponenti di circa trenta o quaranta metri. Per favorire la sua rigogliosità e imponenza, è importante irrigarlo nel modo corretto, se lo si vuole coltivare in privato. Le giuste modalità di innaffiatura prevedono la creazione di un terreno ben drenato e non compatto. L'irrigazione corretta, pertanto, deve avvenire all'incirca ogni due o tre giorni, ma solo quando il terreno è asciutto e non bagnato. Questo perchè il faggio soffre particolarmente un terreno troppo drenato ed eccessivamente irrigato. Nei mesi estivi, l'innaffiatura, specie quando l'albero si trova ancora in giovane età, deve essere necessariamente più frequente, in relazione al clima, alla temperatura e allo stato del terreno. In inverno, invece, può essere sufficiente provvedere a una sua irrigazione anche solo poche volte al mese, soprattutto nei periodi in cui scarseggiano le piogge. Da adulto, in genere, il faggio sarà poi capace di autoregolarsi in relazione al terreno in cui vive.
Fagus Sylvatica (Faggio)

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Come coltivare e prendersi cura di un faggio

Faggi Il faggio è un albero che non ha molte pretese, se non quelle di avere almeno alcune ore di sole al giorno. Non teme, infatti, il freddo, è resistente al vento, ma è sensibile alle stagioni calde e secche. Nei giardini e nei boschi privati, i faggi tendono a non avere particolari necessità una volta che sono stati ben impiantati nel terreno, riuscendosi ad accontentarsi dell'acqua proveniente dalle piogge. Se si vuole coltivare un piccolo faggio, è bene scegliere un posto al sole, almeno per parte della giornata. Nel posto prescelto dovrà essere predisposta una buca di impianto adeguata, con lo spazio necessario per poter ospitare la dimora del giovane albero. Dopo aver ricoperto la buca di stallatico e di terreno, è opportuno compattare nella maniera adeguata quest'ultimo e innaffiare, al fine da rendere il tutto ben drenato e concimato. La coltivazione successiva non prevede particolari tecniche, se non un'attenzione particolare per il terreno e per le innaffiature, che dovranno essere sempre regolari, non abbondanti e dosate. La crescita è abbastanza lenta e l'albero non necessita nemmeno di particolari potature, in quanto riesce a prendere naturalmente una forma equilibrata.

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Concimazione faggio

foglie di faggio Un faggio deve essere concimato fin dal momento dell'impianto nel terreno, e quindi fin dall'inizio della sua coltivazione. E' soprattutto quando è giovane che l'albero ha bisogno di particolari sostanze nutritizie per poter sviluppare, successivamente, tutto il suo splendore. La concimazione, se pur deve essere regolare e costante, non deve avvenire con una certa frequenza, in quanto può essere fatta anche solo una volta ogni due o tre anni. Nel momento della messa a dimora del faggio, è opportuno inserire una buona quantità di stallatico nel fondo della buca. Questo procedimento garantisce una lunga fertilità al terreno per almeno un paio di anni. Sarebbe bene procedere alla concimazione soprattutto nei mesi autunnali e invernali, ovvero quando il ciclo vegetativo dell'albero è a riposo. Oltre lo stallatico, può essere proprizio aggiungere un paio di volte all'anno anche una certa quantità di concime organico, come ad esempio humus di lombrico. Mantenere il terreno ben concimato da un punto di vista organico permette di migliorare la qualità di vita dello stesso albero e consente di favorirne un corretto sviluppo del tronco, dei rami e delle foglie.


Faggio: Le malattie del faggio

Varietà di faggio Il faggio è forse uno degli alberi che più spesso viene attaccato da parassiti animali, cosa che avviene soprattutto quando l'albero si trova in giovane età. Alcuni dei parassiti che possono infestare il faggio sono i coleotteri e i ditteri, che si annidano nei rami dei giovani alberi mangiandone tutte le sostanze, sia quelle delle foglie, che delle radici e dei rami. Questi parassiti possono produrre gravi danni alla vita dell'albero, poichè vanno ad intaccare anche i germogli e i fiori pregiudicandone il corretto sviluppo biologico. A tale infestazione si può portare rimedio unicamente con l'utilizzo di sostanze antiparassitarie, rinvenibili in negozi specializzati. Oltre le infestazioni da parassiti, molto diffuse sono anche le muffe, in particolare l'oidio, specie per quei faggi che sono stati impiantati in giardini o boschi privati. Queste muffe si sviluppano soprattutto durante i mesi primaverili e sono testimoni di un cattivo drenamento del terreno e di un ambiente di vita non abbastanza temperato. In questo caso si può portare risoluzione effettuando una giusta concimazione e irrigazione del terreno, rendendolo più drenato e adatto alle necessità del faggio.


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