Roverella

Generalità

La Roverella (Quercus pubescens) appartiene alla famiglia delle Fagaceae ed è una quercia altamente polimorfa. Può assumere la forma di un albero di taglia media con altezza sui 12-15 m, oppure arrivare a 25 m di altezza in presenza delle condizioni edafiche adatte, ma può anche assumere un portamento più cespuglioso. Il tronco può arrivare a 2,5 m di diametro, è corto e sinuoso, si diparte presto in grosse branche sinuose che sostengono la chioma, globosa e ampia quando lo spazio circostante lo consente. La corteccia è profondamente solcata, divisa in placche rugose e molto dure fin dalla giovane età, e difende abbastanza la pianta da incendi radenti. I rametti dell’anno sono molto pubescenti, la peluria si mantiene a lungo e i rami del secondo anno ne portano ancora alcune tracce. Le foglie sono semplici, alterne, ovato-allungate oppure più allargate al centro, da 3 a 10 cm di lunghezza e con l’apice ottuso e la base cuneata o arrotondata. Possono avere seni più o meno profondi tra i 5-6 lobi a loro volta sublobati e dentati. Alla fogliazione sono pubescenti e grigio-verdi, poi diventano coriacee e perdono la peluria sulla pagina superiore e quasi del tutto in quella inferiore. Sono scure sopra e più chiare sotto a causa delle scaglie di cere epicuticolari. Le foglie cadono tardivamente in autunno, e permangono secche sulle giovani piante e sui polloni sino alla primavera successiva, mentre nelle plantule restano verdi per tutto il primo anno. La fioritura avviene tra aprile e maggio. I fiori maschili hanno 6-10 stami e sono riuniti in amenti penduli alla base dei rametti in crescita, i fiori femminili invece hanno stimmi verdastri e sono riuniti all’ascella delle foglie distali. La fruttificazione inizia relativamente presto nell’arco della vita della Roverella. Le ghiande maturano in ottobre, sono affusolate e piccole (2-3 cm), portate in gruppi di 3-4 da un breve peduncolo pubescente, con la cupola che la avvolge anche fino alla metà. L’apparato radicale, che può entrare in simbiosi micorrizica con il Tartufo nero, permette alla Roverella di resistere anche a lunghi periodi di siccità è molto sviluppato e assai robusto, con il fittone che resta sempre attivo e penetra anche tra le fessure delle rocce e grosse radici laterali.
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Clima e terreno

foglie roverella La Roverella è una quercia che prospera nei climi continentali di tipo steppico, caratterizzati da inverni freddi e estati calde e con precipitazioni sempre molto scarse. In Italia è la più diffusa tra tutte le querce, la si trova nella sottozona fitoclimatica del Castanetum caldo e nella sottozona fredda del Lauretum su terreni calcarei, tra 0 e 1200 m di altitudine sul livello del mare, praticamente in tutte le regioni. E’ una specie frugale, eliofila e termofila oltre che xerofila e resistente alle basse temperature, che si associa con molte altre specie vegetali.

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Impianto e tecniche di coltivazione

La Roverella è caratterizzata da buona capacità pollonifera e accrescimento lento, ragion per cui viene governata anche a ceduo (soprattutto su terreni molto poveri) con turni di 15-25 anni, mentre il governo ad alto fusto prevede un turno di 80-200 anni. La propagazione avviene per seme, e la ghianda germina molto in fretta, dando vita a un semenzale le cui prime foglioline inizialmente rosate e poi biancastre sono fortemente pelose e sub ellittiche, dai lobi appena accennati. Nel caso di trapianto, con piante di 3-5 anni, è necessario ricordare che la presenza del lungo fittone porta la Roverella a subire un certo stress. L’utilizzo di semenzali quindi è da preferirsi, e viene effettuato con esemplari di 1-2 anni, da proteggere però dagli attacchi dei roditori. Ripuliture e sarchiature che favoriscano l’ancoraggio delle radichette dei semenzali non vanno omesse durante i primi anni di coltivazione.


Parassiti e malattie

Tra i parassiti che attaccano la Roverella ricordiamo i lepidotteri tra cui il tortricide Tortrix viridana, il lasiocampide Malacosoma neustriae, e il limantride Lymantria dispar che attaccano le foglie quando sono allo stadio larvale provocando la defoliazione di piante in cattivo stato vegetativo, e il taumetopeide Thaumetopoea processionaea, che causa una ridotta produzione di ghiande. Ricordiamo inoltre il coleottero cerambicide Cerambix cerdo che scavano gallerie nel fusto quando sono allo stadio larvale mentre da adulti si nutrono di linfa. Fra le virosi invece ricordiamo quella del mosaico, che chiazza le foglie,. Tra le malattie fungine la Roverella è sensibile all’Oidio che ricopre di feltro bianco le foglie che in breve si seccano. Può essere attaccata dagli afidi.


Caratteristiche del legno

Il legno della Roverella è molto pesante e duro, ma non lavorabile come quello della Farnia e della Rovere, anche a causa delle fibre che non sono mai dritte, oltre al fatto che avendo un maggior ritiro si spacca facilmente. Lo si utilizza, sfruttandone l’elevato contenuto di tannini che lo rendono durevole anche quando è sommerso, per creare alcune parti nelle costruzioni navali, per attrezzi agricoli, mobili, porte, travature e traversine ferroviarie. E’ un ottimo combustibile e produce carbone di grande qualità.


Roverella: Varietà

Ne esistono tre sottospecie diffuse in aree differenti: Pubescens, Anatolica e Palensis.


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