Tamerice comune

Generalità

La Tamerice comune (Tamarix gallica) è un albero o un arbusto a portamento cespuglioso a seconda dei casi, appartenente alla famiglia delle Tamaricaceae. Raggiunge i 2-5 m di altezza di norma, anche se talvolta in condizioni favorevoli può toccare i 10 m. Normalmente non ha un unico fusto bensì più fusti sinuosi e contorti, sottili, lisci e coperti da una corteccia bruno-rossiccia cosparsa di lenticelle che si sfuma di grigio nel tempo screpolandosi. Dai fusti non troppo alti si dipartono i lunghi rami flessibili, eretti e sottili, che tendono a espandersi e allargarsi e infine a curvarsi in basso, a volte con un andamento decisamente pendulo, dando vita a una chioma sempre piuttosto ampia e irregolare, dal caratteristico colore grigio-azzurro, nell’insieme assai delicata anche quando è molto consistente. Le foglie squamiformi e leggermente carnose sono lunghe 1-2 mm e sono semipersistenti o decidue a seconda del clima. Formano fascetti inserendosi in modo alterno sui rametti verdastri della pianta e sono cosparse di ghiandole escretrici dette idatodi, deputate all’eliminazione dei sali minerali e dell’acqua in eccesso che vengono espulse dando vita, nelle piante che vegetano nelle zone più salmastre, in genere direttamente in riva al mare, a un fenomeno di “sudorazione”, con la produzione di un liquido chiaro e molto salato che cade come pioggerella sotto la sua chioma. Proprio l’elevato contenuto di sali della pianta ha fatto sì, in passato, che la Tamerice venisse utilizzata come foraggio, dato che gli animali ne apprezzavano il sapore. Le foglie hanno un colore grigiastro e apice e base acuti. La fioritura avviene tra aprile e giugno, o da maggio a luglio sempre a seconda delle condizioni climatiche. I fiori ermafroditi sono minuscoli, molto numerosi, rosa o biancastri sfumati di rosso, riuniti a formare racemi molto compatti tutto attorno ai ramuli. Ogni fiore ha un calice formato da 5 lacinie di forma ovata e una corolla con cinque petali. I cinque stami hanno le antere rosse e sono opposti ai cinque sepali del calice. L’ovario è formato da tre carpelli che a livello dello stigma prendono una forma a clava. I frutti sono piccole capsule a forma di piramide a base triangolare e contengono semi gialli provvisti di un pennacchio piumoso per la disseminazione anemocora.
tamarix gallica

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Clima e terreno

tamarix gallica in fioreLa Tamerice comune è diffusa quasi in tutto il territorio italiano, isole comprese, a esclusione di Trentino Alto Adige, Piemonte e Valle d’Aosta, Umbria e Abruzzo. Il suo areale di distribuzione va da 0 a 800 metri sul livello del mare, soprattutto in zone costiere, litoranee sabbiose e sub salse ma anche lungo corsi d’acqua sui greti o terreni ghiaiosi e addirittura fangosi. E’ una pianta rustica e pioniera, vive su suoli poveri, salini, sabbiosi, ma anche su quelli argillosi purché venga assicurato il drenaggio. L’unica condizione edafica che la può mettere in difficoltà è l’eccessiva presenza di calcare attivo nel suolo (cioè il calcare solubile). Predilige esposizioni in pieno sole. Resiste molto bene a siccità prolungate, venti e venti salmastri, salinità.

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Impianto e tecniche di coltivazione

La Tamerice comune viene utilizzata come frangivento, per consolidare dune sabbiose, come specie ornamentale in parchi e giardini, per alberature stradali e rimboschimenti in zone a alta salinità. A seconda delle condizioni in cui vive la sua bellezza può essere più o meno evidente. E’ ovvio che in condizioni limite non darà il meglio di sé, mentre se coltivata in posizioni meno esposte, su terreni non eccessivamente sabbiosi o ghiaiosi, potrà vegetare al meglio con poche cure. La sua copiosa fioritura e la chioma sempre leggiadra possono dare il loro meglio in contesti medio piccoli come giardini in zone costiere o siepi libere a lati di viali o zone umide, sulle rive di laghetti o sul fondo di bordure all’inglese, e in giardini di stampo naturale e non troppo formale o moderno. La propagazione può avvenire sia per via vegetativa tramite talee, che per seme a primavera o in autunno, tenendo conto però che la facoltà germinativa si perde molto in fretta. La germinazione è molto veloce, ma seguita da uno sviluppo lento. La potatura se necessaria va effettuata immediatamente dopo la fioritura.


Parassiti e malattie

Tra i parassiti ricordiamo le larve dei rodilegno (Zeuzera pyrina e Cossus cossus) che scavano le loro gallerie nei fusti, e l’omottero Metcalfa pruinosa che si nutre della linfa della pianta, digerendone solo la parte proteica e espellendone la parte zuccherina sotto forma di melata appiccicosa che ricade sulla pianta con conseguente possibilità di sviluppare la fumaggine di origine fungina e attirare le api, oltre ad essere usata dai beduini, che ancora oggi la raccolgono una volta che si è indurita ed è caduta al suolo e la impiegano in sostituzione dello zucchero. Altre malattie fungine a cui va soggetta la Tamerice comune sono le carie del legno causate da basidiomiceti come Polyporus o Fomes e il mal bianco o oidio causato dall’ascomicete Sphaerotheca macularis.


Caratteristiche del legno

A parte l’utilizzo antico dei suoi ramoscelli impiegati come ramazze non vengono segnalati altri impieghi per il suo legno.


Tamerice comune: Varietà

Segnaliamo la varietà Tamarix gallica indica a corteccia bruno rossiccia.


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