L'olio essenziale di origano abbiamo visto essere davvero un rimedio sicuro per tutte le forme virali, ma usato correttamente nei vari modi consigliati, è in grado di contrastare anche diversi disturbi di entità inferiore ma che comunque ci complicano la vita. Per esempio, grazie alle sue qualità analgesiche, quest'olio essenziale rappresenta un lenitivo per il mal di denti: basta aggiungere in un bicchiere d'acqua 12 gocce di olio essenziale di origano e fare risciacqui di almeno 30 secondi. Oppure, se si uniscono 5 gocce di olio essenziale di origano a 2 cucchiai di olio d'oliva, si ottiene un impacco con il quale si massaggia il cuoio capelluto prima di lavare i capelli, tale impacco è utile per contrastare i pidocchi. Con il composto dato dall'unione di 15 gocce di olio essenziale e 2 cucchiai di olio di mandorle dolci invece, si ottiene un prodotto che, se applicato con un massaggio nelle zone interessate, agisce calmando per giunta i dolori reumatici.
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Il suo nome botanico è "Origanum Vulgare", è una pianta originaria dei paesi del Mediterraneo, cresce spontanea nei luoghi assolati e aridi e si coltiva molto bene anche in orto o in vaso. Raggiunge un altezza di 50-80 cm e per il suo aspetto viene confusa molto spesso con la maggiorana, in quanto fanno entrambe parte del genere Origanum. Il fusto si presenta quadrangolare, ramificato e ricoperto da una fitta peluria; le foglie sono ovali-lanceolate con i margini seghettati; mentre, i fiori bianchi sono raccolti a mo' di pannocchie sull'estremità degli steli. Come tutte le piante erbacee, cespugliose e perenni appartiene alla famiglia delle lamiaceae, il suo nome deriva dai termini greci "oros" e "gamos" che rispettivamente significano "montagna" e "splendore", tali origini lo rendono dunque letteralmente "la gioia della montagna", appellativo giustificato tuttavia anche dal fatto che questo arbusto rallegra con i suoi fiori i pendii soleggiati e sassosi.
Le condizioni perché una pianta di origano cresca rigogliosa e al meglio sono davvero poche e semplici: ha bisogno di sole, temperature miti e di un terreno che sia ben drenato per evitare i ristagni d'acqua. Ma vediamo nel dettaglio come procedere per poterlo coltivare in vaso o nell'orto.Se si sceglie il primo tipo di coltivazione è indicato piantare i semi all'inizio della primavera, preferibilmente in vasi di terracotta e in un terreno abbastanza asciutto, una volta comparsi i germogli mantenere solo quelli più robusti eliminando gli altri. Se si decide di coltivarlo nell'orto invece, la semina si deve fare nel mese di aprile, ponendo i semi non troppo al di sotto della superficie e aggiungendo a scelta sabbia, ghiaia, compost o torba al terreno per renderlo drenante. In entrambi i casi comunque le piante non hanno bisogno di essere annaffiate eccessivamente, a meno che non stiano germogliando o nella fase di fioritura.
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