Le proprietà benefiche dell'uva ursina sono note sin dall'antichità: questa pianta montana viene da sempre sfruttata per depurare le vie urinarie e curare i disturbi ad esse connessi, come la cistite. Forse meno note ma comunque ampiamente sfruttate in fitoterapia sono le proprietà antisettiche della pianta, che in passato veniva utilizzata anche come emetico depurativo. L'idrochinone, altra sostanza fortemente presente nella pianta, rende particolarmente efficace l'uva ursina contro le infezioni alle vie urinarie e dell'apparato escretore, con particolare efficacia nei confronti di batteri quali l'escherichia coli e ceppi batterici come lo streptococcus: l'assunzione della tintura madre di uva ursinapuò avvenire quindi sia per la cura di disturbi specifici sia per un'azione depurativa e riequilibrante dell'apparato escretore. L'uva ursina è anche ricca di flavonoidi, dalle qualità antiossidanti, mentre i tannini sono i principali responsabili delle proprietà diuretiche e antinfiammatorie della pianta.
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La tintura madre di uva ursina è il prodotto più diffuso realizzato grazie alle foglie di questa pianta, ricche di fitocomplesso attivo utile per la protezione delle vie urinarie. Gli effetti benefici della tintura madre di uva ursina sono riscontrabili sin dalle prime somministrazioni, che permettono di placare i dolori e il continuo stimolo alla minzione. Le sue proprietà benefiche sono sfruttate anche all'interno di diete dimagranti, poiché contrasta la ritenzione idrica. La tintura madre di uva ursina è solitamente immersa in soluzione idroalcolica e messa in commercio sotto forma di gocce, pratiche da assumere , secondo necessità, anche più volte al giorno. In alternativa, sono disponibili in commercio anche compresse di uva ursina, che contengono l'estratto secco ricavato dalle foglie, in grado in questo modo di conservare appieno il fitocomplesso della pianta e di garantire quindi la più piena efficacia. Essendo un preparato in soluzione alcolica, l'assunzione prevede la diluizione delle gocce nell'acqua, per stemperare gli effetti dell'alcol sull'organismo.
L'assunzione della tintura madre di uva ursina dovrebbe essere regolato dal proprio medico in quanto causa di effetti collaterali e di interazione con altri farmaci. A causa della sua acidità, infatti, può alterare l'efficacia di altri farmaci. In soggetti sensibili, questa pianta può causare reazioni allergiche in caso contrario l'assunzione è sconsigliata solamente alle donne in fase di gravidanza e allattamento e ai bambini al di sotto dei dieci anni. Il prodotto non è indicato nemmeno in caso di patologie legate al fegato, in quanto si tratta di un medicinale che può sovraccaricare quest'organo, insieme ai reni. Solitamente la tintura madre di uva arsina viene assunta per un periodo di tempo limitato, sufficiente a contrastare l'infezione in corso e ridurre i sintomi. Le dosi consigliate possono variare a seconda del caso specifico, dei disturbi e delle caratteristiche del paziente, anche se in linea generale è possibile indicare come dose per ogni assunzione trenta o quaranta gocce, ripetibili fino ad un massimo di tre volte al giorno. Quantità minori potrebbero rivelarsi insufficienti, mentre quantità maggiori possono provocare effetti collaterali tra i quali nausea e vomito ed interazioni con altri medicinali. Per evitare che la tintura madre di uva ursina possa inibire l'assorbimento di altri farmaci, è bene provvedere all'assunzione a due ore di distanza da quelle degli altri prodotti farmacologici che si devono assumere nel corso della giornata. Dal momento che le gocce di tintura madre sono immerse in una soluzione alcolica, l'assunzione prevede la loro diluizione all'interno di mezzo bicchiere d'acqua.
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