La pianta che produce il fiore chiamato calla è una sempreverde perenne: ha un lungo fusto con alla base delle lunghe foglie, mentre in cima crescono dei grandi fiori bianchi con all’interno un grosso picciolo di colore giallo. Esistono diverse varietà di calla: quella elliottiana ha i fiori di colore giallo; quella rehmannii è la più diffusa nel nostro paese ed è quella che produce i classici fiori bianchi, anche se a volte possono essere di una sfumatura tendente al rosa; infine, esiste la varietà nelsonii che produce dei fiori di un colore giallo intenso. Esistono poi diversi ibridi con fiori rosa, arancioni, rossi, violetti e rosso porpora. La calla è un fiore dalle dimensioni e dalla forma molto appariscenti: si usa molto come fiore reciso e sta bene anche da sola in un vaso. Tuttavia, si intona molto bene anche se esposta in un recipiente con altri fiori, purché siano più piccoli così da farla spiccare nel mazzo. Spesso si pianta a terra nei pressi di stagni, laghetti o aiuole, come fiore di bordura lungo il perimetro.
La calla è un fiore fragile dunque bisogna seguire scrupolosamente le giuste indicazioni per coltivarla al meglio. Può essere piantata in un vaso, oppure direttamente nel terreno e può essere conservata anche in serra. Questa pianta gradisce maggiormente i terreni molto umidi, come quelli delle sue origini: se la teniamo dentro casa, allora bisogna usare un sottovaso che va sempre tenuto pieno d’acqua, affinché il terreno nel vaso resti sempre umido. Per questo motivo non serve annaffiarla spesso, anzi, una volta ogni venti giorni è più che sufficiente. La calla ha bisogno di essere rinvasata una volta all’anno ed è preferibile farlo in inverno, verso fine gennaio: i rizomi vanno interrati a circa 6 centimetri di profondità in un vaso abbastanza ampio. Il terreno va concimato con del composto specifico per piante da fiore, fino all’inizio della fioritura; tuttavia, se vediamo che crescono troppi germogli, in inverno la concimazione va interrotta perché l’eccessivo freddo potrebbe danneggiare la pianta.
La propagazione della calla può avvenire in due modi: si possono tagliare dei cespi e trapiantarli in un altro vaso in primavera, altrimenti si possono piantare i semi, contenuti in piccole bacche che questa pianta produce dopo i fiori. Per asportare una parte della pianta, bisogna tagliare in maniera netta una parte del grosso rizoma che si forma alla base del fusto: bisogna, però, lasciarne sempre una parte perché è da lì che poi spunteranno i futuri nuovi germogli. Quando si coltiva una calla è facile imbattersi in parassiti come cocciniglie e acari: non appena ci accorgiamo della loro presenza, bisogna intervenire con prodotti insetticidi specifici perché altrimenti la pianta potrebbe essere danneggiata. Se invece di acquistare una pianta adulta vogliamo piantare i bulbi, bisogna seguire alcuni suggerimenti: i bulbi vanno interrati a massimo venti centimetri di profondità, o alla fine del periodo freddo, oppure in piena primavera. Se li mettiamo in vaso, questo deve essere molto ampio e molto profondo; se li mettiamo a dimora nella terra, il terreno va preparato e arricchito con letame e concime organico, ricordandoci di mantenerlo sempre umido.
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