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La calla è un fiore originario del Sud Africa ed i suoi punti di forza sono l’elevata versatilità e resistenza. Questo fiore riesce a sopravvivere in acqua ed in ambienti paludosi, resistendo anche a temperature molto basse. Nonostante questa versatilità, il suo periodo di fioritura è da maggio a dicembre ed è grazie a questa sua caratteristica che è diventata simbolo di giovinezza e rinascita. Durante l’epoca vittoriana, si diffuse il simbolismo dei fiori e la calla svolse un ruolo fondamentale nella celebrazione della Pasqua come simbolo di resurrezione. Questo fiore, abbinato alla Vergine Maria, venne ritratto nei quadri del seicento, che avevano come tema l’Annunciazione accanto alla vergine. La calla è utilizzata come il fiore del sesto anniversario di matrimonio e nei funerali ha assunto il significato di purificazione dell’anima del defunto.
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Sia la mitologia greca che quella romana hanno abbinato alla calla miti e leggende diverse. In Grecia si sostiene che le calle siano nate dal latte dei seni di Hera. Il racconto narra che Zeus, re dell’Olimpo, volendo che il figlio Ercole crescesse forte ed indistruttibile, mise il bambino a succhiare il latte dei seni di Hera addormentata. Svegliatasi, Hera staccò bruscamente il bambino e seminò il suo latte per il creato, formando tante piccole stelle e, su ognuna di queste, crebbe una calla. I romani, invece, raccontano la leggenda di Venere che, preoccupata dalla bellezza della calla, la maledisse donandole un pistillo tumescente che la ridicolizzasse. La satira romana, utilizzò moltissimo la crisalide del fiore come simbolo di sessualità spicciola e metafora della vorace passionalità senile.
Le calle sono comunemente di colore bianco, ma sono disponibili in una varietà di altri colori. Questo tipo di calle colorate sono chiamate anche mini-calle ed ognuna di esse porta con sé un significato differente. Il bianco richiama alla mente purezza ed innocenza, il rosa simboleggia gli ideali di ammirazione ed apprezzamento. Il viola denota passione. Al giallo si abbinano, invece, una moltitudine di significati, ma di solito si associa alla gratitudine. Il nero, dall’aria malinconica e drammatica, sostiene gli ideali di eleganza e mistero. Questi fiori apparvero nel 1950 nel libro di Sigmund Freud come simbolo di erotismo, bisessualità ed omosessualità, grazie alla forma, che ne richiama entrambi i genitali. Questa visione di Freud ha spinto gli artisti del novecento a caricare il fiore di significati erotici.
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