Le giuggiole

Storia e diffusione delle giuggiole.

Questo dolce frutto e il suo albero sono noti fin dall'antichità. Ne parla l'Odissea, citandolo come Loto, e anche Erodoto, nelle "Storie", esaltandolo per la sua dolcezza e riportando un'interessante informazione riguardo al famoso "Brodo". Non si tratterebbe, infatti, di un semplice modo di dire, bensì di un reale distillato che si realizzava facendo fermentare la polpa di queste bacche che "inebriava" fin dall'età Egizia. Sembra che sia stato introdotto in Europa in età molto antica e che fosse presente addirittura nel primo secolo dopo Cristo. L'area di diffusione è molto vasta, alcune specie sono giunte fino all'India, dove i frutti sono considerati dei lassativi. In Italia solo a partire dal '500 sono utilizzate per scopi medicinali ma, di questo, parleremo nei prossimi paragrafi. Fonte: 4bp.blogspot.com
Foglie e frutti dell'albero di giuggiole.

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L'albero

Questo albero da frutto proveniente dall'Asia Centrale ha principalmente un portamento arbustivo e solo talvolta assume la conformazione di albero, raggiungendo un'altezza massima di sei metri con una struttura irregolare e spinosa. Le foglie sono ovali, lamellate e dai bordi seghettati mentre i fiori sono radunati in cime di 3 o 5; hanno una colorazione biancastra e sono ermafroditi. Molto spesso veniva utilizzato come pianta ornamentale perchè si considerava un albero porta fortuna, soprattutto nella zona romagnola. La zona di origine e diffusione pare essere la Siria e oggi si può vedere in una vastissima area che va dalla Cina alla Spagna. In Italia è presente nelle zone più calde del Centro-Sud e necessita di una grande quantità di acqua per svilupparsi al meglio. Il giuggiolo è l'unica pianta di questa famiglia ad essere di tipo alimentare, vi appartengono, infatti, molte altre piante con scopi medicinali e curativi. Fonte: upload.wikimedia.org

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    Il frutto: usi alimentari

    Il frutto: le giuggiole Il frutto dell'albero di giuggiole ha una conformazione ovale e allungata, contiene un solo nocciolo e assume una colorazione dal verde al marrone, in base al grado di maturazione. Possono essere consumati freschi oppure secchi, al naturale. Se consumati freschi hanno un sapore erbaceo simile a quello della mela, se invece sono consumati secchi, assumono una nota dolciastra, simile ai datteri. Vengono utilizzati principalmente in cucina, sia freschi, sia per realizzare confetture e marmellate. Famosissimo è il "brodo di giuggiole", un'acquavite dalle origini antichissime, realizzata per i presunti poteri calmanti. Una curiosità: i noccioli di questi frutti venivano utilizzati dalle filatrici venete come caramelle produci-saliva, in quanto era loro necessario umettarsi continuamente le dita per svolgere il loro lavoro. Fonte: blog.jeffabt.com


    Le giuggiole: Usi medicinali delle giuggiole

    Muffin yogurt e giuggiole Gli usi medicinali sono molteplici, ma in Italia sono pressoché sconosciuti. Vengono impiegate soprattutto in Cina, sia le radici, i semi e i frutti, come ansiolitici e rimedio contro l'insonnia. La medicina araba utilizza invece il frutto come depurativo, antifebbrile, nelle infiammazioni e nella cura dell'asma, mentre il seme, come tonificante. Sempre araba è la provenienza della storica tisana dei quattro frutti, che associa, in parti uguali, giuggiola, datteri, fichi e uva; impiegata nelle forme infiammatorie dell'apparato respiratorio. II frutto risulta particolarmente ricco in zuccheri (30 g per 100 g di parte commestibile), possiede un valore calorico relativamente elevato rispetto ad altra frutta fresca (120 calorie). Contiene, inoltre, elevate quantità di vitamina C (40 mg) e ciò lo rende simile agli agrumi. Fonte: crumpetsandco.files.wordpress.com



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