Pianta da frutto

Frutti minori: caratteristinche delle piante

I frutti minori sono costituiti da tipologie molto diverse fra loro e presentano caratteristiche particolari. Innanzitutto si tratta di frutti che, sulla pianta, risultano di piccole dimensioni ed i quantitativi di produzione molto bassi.Per questo motivo, solitamente i ceti nobili, in passato, non facevano molto caso a questi tipi di frutta, permettendone il completo raccolto alle classi meno abbienti. Le caratteristiche delle piante dei frutti minori, inoltre, sono tali da permetterne una manutenzione molto rada: esse resistono bene alle intemperie ed ai climi più difficili, con inverni freddi ed estati torride. Si tratta di piante che possono offrire anche utilizzi secondari rispetto al raccolto dei frutti stessi: il gelso, ad esempio, fornisce il nutrimento di foglie necessario ai bachi da seta, oltre a fungere da valido riparo per il sole estivo.
Il gelso, con le sue ampie foglie, necessarie ad allevare i bachi da seta

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La varietà dei frutti minori

Tra le varietà dei frutti minori, il melograno è una delle più resistenti agli agenti atmosferici La varietà dei frutti minori è molto ampia: dalle more ai lamponi, dalle noci alle nocciole, dalle giuggiole alle ciliegie, dai melograni ai fichi, dalle mele cotogne al sorbo, dall’azzeruolo rosso o bianco alle fragole, dal nespolo alla carruba, dal sambuco al ribes, dai cachi fino al fico d'india. Sono molte le tipologie di frutti minori presenti in natura; alcuni di essi non sono commestibili subito dopo la raccolta, ma necessitano di un trattamento di cottura prima di essere consumati: le mele cotogne sono ottime, ad esempio, per la realizzazione di confetture; le carrube, invece, sono utilizzate per la produzione di farina per dolci; il corbezzolo, che crudo deve essere consumato in quantità ridotte in quanto può provocare acidità di stomaco risulta ottimo per la distillazione e la produzione di acquavite.

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    Frutti minori: utilizzo in cucina

    Torta al limone con more e lamponi I frutti minori sono elementi di pregio, se utilizzati in cucina, che possono impreziosire i vostri piatti. Molti, come le more o i lamponi, possono essere consumati freschi, dopo il lavaggio in acqua corrente; a questo proposito si consiglia di maneggiarli con cura, in quanto, vista la loro fragilità, potrebbero spappolarsi. Con essi è possibile rifinire un’ottima macedonia di frutta, oppure guarnire una bella torta, con il loro tocco deciso. Per quanto riguarda le noci o le nocciole, queste possono essere consumate, dopo aver tolto la buccia, al termine del pasto, o come condimento per piatti più sofisticati: un ottimo piatto, come un semplice risotto ai formaggi, o un piatto di tortellini alla panna, possono assumere un aspetto diverso, alla vista ed al palato, se spolverati di noci e nocciole grattugiate. Una manciata di pistacchi impreziosirà il sapore della vostra insalata, se sbucciati e mischiati crudi ad essa: in questo caso, l’utilizzo in cucina dei frutti minori può essere un valido sostituto al sale, arricchendo di sapore le vostre pietanze.


    Pianta da frutto: Le proprietà curative dei frutti minori

    Il fico, ottimo per rinforzare i denti e le ossa Se durante gli anni si sono persi di vista, i frutti minori stanno riacquistando valore in virtù di una maggiore sensibilità verso l’ambiente e verso la biodiversità. Inoltre, il loro recupero è dovuto alle proprietà curative dei frutti minori, riscoperte grazie al ritorno a rimedi terapeutici naturali. Il corbezzolo, ad esempio, è ottimo per la preparazione di infusi per impacchi contro le infiammazioni; le nocciole sono ricche di sali minerali e vitamine (del gruppo B), risultando un toccasana per l’apparato circolatorio e per il cuore; le giuggiole sono utilizzate soprattutto per contrastare l’ansia, l’insonnia e l’asma; il melograno rinsalda le ossa e il suo succo è antiossidante e antiparassitario; il carrubo è un rimedio conosciuto nell’alleviare le gastriti ed i disturbi intestinali, oltre ad essere un coaudiuvante nelle diete: la necessità di una lunga masticazione alimenta il senso di sazietà.


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