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Il diserbante è un prodotto che si è iniziato ad utilizzare dopo gli anni '50. Inizialmente era composto da sostanze nocive e pericolose, tra cui l'arsenico, l'acido perclorico, il clorato di sodio e l'acido solforico, ma fortunatamente queste sono state poi abbandonate. Un diserbante può essere diviso principalmente in tre parti: il principio attivo, i coadiuvanti e le altre sostanze inerti o coformulanti. Il principio attivo è la molecola che agisce sulla pianta da colpire, i coadiuvanti sono quelle sostanze che aumentano l'efficenza della molecola permettendo che il liquido aderisca alla superficie vegetale, mentre le altre sostanze inerti o coformulanti sono quelle sostanze che diluiscono la molecola del principio attivo. Per fare in modo che abbia effetto viene assorbito dalla pianta per via fogliare, perciò la pianta deve essere già un minimo sviluppata: la sostanza viene assorbita dalle foglie e viene trasportata nelle radici.
I diserbanti possiedono una selettività, la quale può essere nulla o alta: per selettività nulla si intende quel diserbante che uccide tutto quello con cui va a contatto, mentre per selettività alta si intende quel diserbante che è in grado di attaccare solo la malerba. Di conseguenza è la capacità di una molecola di danneggiare solo l'erba infestante senza arrecare danni alla pianta coltivata. La selettività viene classificata in cinque tipi diversi: per distribuzione, per assorbimento ipogeico, per assorbimento apogeico, biochimica e per traslocazione. Quella per distribuzione è quando si applica il diserbante in un'area specifica. Quella per assorbimento ipogeico avviene quando l'erbicida, poco solubile, viene assorbito dalla parte radicale della pianta e quindi viene utilizzato su piante con apparato radicale molto profondo. Quella per assorbimento apogeico farà effetto solo a pianta germogliata. Quella biochimica avviene quando la pianta è in grado di rendere inattiva la molecola dell'erbicida, decomponendola. Infine la selettività per traslocazione è quando la molecola non riesce a spostarsi all'interno della pianta e quindi ha un effetto limitato.
Il diserbo chimico è molto efficace e immediato, ma a lungo andare può portare danni all'ambiente, inquinando il suolo, l'acqua e l'aria, e può danneggiare l'uomo, in quanto è presente negli alimenti e può essere cancerogeno. Per questo è sconsigliato utilizzare la chimica, ma piuttosto cercare soluzioni biologiche che non siano pericolose. Con un diserbante naturale non solo non si inquina l'ambiente, ma non si uccidono tutti quegli insetti utili nell'agricoltura biologica. Uno dei metodi più conosciuti per diserbare in modo naturale è creare una soluzione composta da 1 litro di aceto bianco e 120 millilitri di succo di limone. Un altro metodo, conosciuto fin dall'antichità, consiste nello spargere il sale direttamente sulle piante infestanti prima e dopo averle innaffiate con acqua bollente. In questo modo esse vengono bruciate dall'azione del sale. Come diserbante naturale si può utilizzare anche l'acqua di bollitura delle uova, versandola ancora calda sulle malerbe. Un altro diserbante naturale si può ottenere mischiando del gin con il succo di due limoni. Infine c'è anche l'opzione del bruciatore a gas, se si desidera un'efficacia immediata.
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