Fiori a bulbo

Informazioni sui fiori a bulbo

Il bulbo è la conformazione radicale di quelle piante che, durante l’evoluzione, hanno sviluppato quest’organo ai fini di una corretta propagazione e conservazione delle sostanze nutritive durante i periodi avversi. Il bulbo è solitamente interrato e presenta intorno le radici che svolgono funzione nutritiva, mentre dal suo apice spuntano gli steli o i fusti destinati alla vita esterna. La maggior parte delle piante a bulbo sono quelle coltivate a scopo ornamentale o alimentare; basti ricordare la comune cipolla usata in cucina, o ancora tra i fiori a bulbo ritroviamo il giglio, il ciclamino e molte altre specie sia spontanee che coltivate. La moltiplicazione dei bulbi avviene in diversi modi, ma in linea di massima dividendo il bulbo madre si ottengono i bulbilli (piccoli bulbi che daranno vita a nuove piante) da piantare singolarmente. Altre specie invece hanno il bulbo già conformato per essere diviso senza l’ausilio di coltelli o cesoie, come avviene per il narciso.
Un bulbo di tulipano

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Il tulipano

Tulipani in fiore Chi non conosce il fiore a bulbo più famoso d’Europa? Il tulipano è da secoli coltivato in Olanda, uno dei maggiori produttori al mondo di bulbi di tulipano, ed il suo nome deriva dal termine turco "tullband", che vuol dire "copricapo", a delineare la particolare conformazione di questo fiore che ricorda un copricapo. Il tulipano è ascritto al genere Tulipa che comprende circa 18 specie originarie della Turchia. Con gli anni sono stati selezionati diversi ibridi e varietà facilmente adattabili alle condizioni avverse o alla vita da appartamento. Ogni tulipano è composto da un bulbo interrato e un lungo fusto carnoso sul quale cresce il fiore, di colore variabile a seconda della specie, mentre le foglie partono dalla base e si allungano verso l’alto. La coltivazione del tulipano richiede pochi accorgimenti, come un terreno sabbioso ben drenato e la costante concimazione durante il periodo vegetativo.

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Il narciso

Narcisi Il narciso prende il suo nome dal famoso personaggio della mitologia greca, che si innamorò perdutamente della sua immagine riflessa nelle acque di uno stagno. Letteralmente narciso deriva dal greco vuol dire "stordire", a riferimento dell’odore intenso che molte specie di narciso emanano. Ascritto al genere Narcissus che conta circa una dozzina di specie originarie dell'Europa, questo fiore è particolarmente gradito per il suo aroma e il suo aspetto inconsueto; presenta una corona di sei petali esterni (chiamata paracorolla), mentre dal centro sporge il perigonio che si presenta come un unico petalo tubolare o a forma di trombetta. Il bulbo è leggermente allungato e a forma di pera, mentre il fusto è eretto e di natura carnosa. Il narciso è un fiore velenoso sia per l’uomo che per gli animali e se accidentalmente ingerito può provocare danni a carico del sistema nervoso e gastrointestinale. La coltivazione è tra le più semplici, dato che si adatta a quasi tutti i tipi di terreno, l’unica accortezza sarà quella di concimarlo con prodotti a base di potassio e non di azoto come in molte altre piante.


Fiori a bulbo: Il giglio

Giglio bianco Tra i più famosi fiori a bulbo ricordiamo qui il giglio, ampiamente diffuso e coltivato come pianta ornamentale, utilizzato anche durante la celebrazione di feste e ricorrenze nei vari paesi del mondo. Le specie del genere Lilium sono circa un centinaio, sebbene siano presenti in commercio numerosissimi ibridi e varietà selezionate artificialmente negli anni. Il fiore presenta sei petali che tendono a piegarsi all’indietro verso le estremità, di colori variabili dal bianco candido al rosso intenso, a seconda della specie. Il bulbo, interrato o semi-interrato, è tozzo e rotondeggiante. Le foglie sono lanceolate, carnose e di colore verde brillante; crescono alla base del fusto e formano sovente una fitta corona. Il più famoso giglio è il Lilium candidum (o giglio bianco), che da secoli denota la purezza, tanto da diventare il fiore simbolo della Vergine Maria. Il giglio è facilmente coltivabile sia in vaso che in giardino, a patto che si trovi in una posizione ombreggiata e con un substrato d’accrescimento ben drenato e ricco di nutrienti.


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