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Uno dei motivi principali per cui tante persone amano coltivare delle piante da fiore in casa è proprio questo fattore psicologico di cui stiamo parlando. In effetti c’è da considerare pure il fatto che l’attività del giardinaggio è un hobby diffuso e molto positivo anche per l’attività fisica all’aria aperta che ci permette di svolgere; però a ciò si associa di certo il piacere e tutte le altre piacevoli sensazioni legate al maneggiare le piante ed i fiori, a curarli e coltivarli, ottenendo enorme soddisfazione nel vederli crescere e germogliare grazie alle cure che noi stessi abbiamo dedicato. Del resto, anche se la classificazione non è ufficiale, esistono tantissime specie di piante da fiore e ne esistono di tutti i tipi e per tutte le esigenze: ci sono specie arboree, quindi di dimensioni importanti, e ci sono specie erbacee, alcune delle quali hanno dimensioni ridotte e quindi che ben si sposano con le possibilità di chi dispone di un piccolo balcone o terrazzo e qualche vaso. Possiamo dire che in generale una pianta da fiore si distingue dalle altre proprio perché riesce a germogliare con facilità, ovvero nonostante la tenuta in vaso ed un clima non perfetto per le esigenze.
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Sicuramente alle latitudini in cui si sviluppa il territorio italiano siamo molto avvantaggiati per l’hobby del giardinaggio, infatti escludendo i territori d’alta montagna (comunque limitati) godiamo ovunque di una estate calda e abbastanza lunga e di inverni tutto sommato non così rigidi e veramente concentrati solo in due o tre mesi. Queste sono le condizioni ideali per la maggior parte delle piante da fiore, le cui origini sono da ricercarsi nelle fasce tropicali e sub-tropicali del mondo; partendo dal clima che abbiamo e con qualche accorgimento (come vaporizzazioni, coperture, serre), possiamo facilmente ricreare anche condizioni di vita simili alle originarie. Una delle piante che più si adatta al nostro clima e che, grazie alla sua semplice bellezza, ha conquistato il pubblico italiano appassionato di giardinaggio è la fresia: questa pianta erbacea appartiene alla famiglia delle Iridaceae e conta solo sei specie (i nostri lettori abituali sanno perché abbiamo utilizzato la parola “solo”, in quanto la maggior parte dei generi di piante conta migliaia di specie), peraltro abbastanza simili tra loro, ma sul mercato è diffusa in migliaia di “ibridi”, ovvero specie ricavate con incroci guidati dal punto di vista riproduttivo per ottenere forme, colori e resistenze desiderate.
La caratteristica principale per cui la fresia è così diffusa ed amata sono i suoi fiori: dovessimo ricercare un manifesto della potenza di vita delle natura e condensarlo in un fiore, questo sarebbe di certo quello della fresia, perché riesce a coniugare in dimensioni comunque contenute (uno o due centimetri) un mix di colori sgargianti (spesso bianco e rosso, tutti screziati di un giallo intenso) ed un profumo fresco, primaverile e davvero piacevole. La fresia si coltiva dai suoi bulbi, i quali vengono conservati nel terreno (se il vaso è in posizione riparata ed al buio) oppure all’asciutto e poi piantati nel mese di febbraio; in breve tempo essi germoglieranno e daranno vita ad una pianta di piccole dimensioni, con steli verdi e foglie lunghe e sottili, ma soprattutto a ciuffetti di fiori a campanello molto leggeri e capaci, se scossi dal vento, di emanare un profumo per grandi distanze. La germogliazione abbastanza rapida fa sì che la fresia si trovi spesso in contemporanea con le mimose, tant’è che essa è uno dei fiori che meglio si presta a fare da contorno alle fresie nei bouquet regalo per la festa della donna. Anche i profumi di queste due specie si sposano molto bene, esaltando il risultato e permettendo di creare ottime combinazioni da donare.
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