Hibiscus palustris

vedi anche: ibiscus

Irrorazione e annaffiatura dell'hibiscus palustris

Questa pianta trae esclusiva origine dai continenti asiatico e americano e viene classificata nello specifico e vasto raggruppamento familiare delle Malvaceae. L'erbacea perenne si fa vivamente apprezzare per il dentellato fogliame e per le grandi e variegate infiorescenze, con tinte dal candido al rosaceo fino al vermiglio. Viene perciò sovente impiegata per abbellire giardini, aiuole e, in particolare, stagni e bacini d'acqua decorativi. L'Hibiscus palustris denota una notevole necessità di irrorazione: andrà, quindi, costantemente e generosamente bagnato nel corso della stagione primaverile ed estiva, nonché innaffiato con moderazione anche durante la restante parte dell'anno. Bisognerà, peraltro, curare che tra un annaffiamento e l'altro la terra di coltura rimanga sempre ben inumidita.
Hibiscus palustris

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Cura e coltura dell'hibiscus palustris

Ibisco palustre L'Hibiscus palustris potrà essere sistemato in parchi e spazi aperti ovvero indifferentemente disposto nelle terrazze e balconate di edifici. Di crescita abbastanza celere, giungerà in entrambi i casi ad un'altezza di circa 2 metri. Avrà bisogno di una terra morbida, discretamente dotata di sostanze organiche e costantemente umida, seppur mai del tutto imbevuta o inzuppata. Se coltivata in vaso, sarà opportuno adottare un contenitore di discrete dimensioni, che possa permettere l'accoglimento del robusto sistema radicale e assecondare lo sviluppo della pianta. Le operazioni di rinvaso si dovranno effettuare mediamente ogni 2 anni nel pieno del periodo primaverile: sarà molto importante, in questa fase, provvedere anche alla sostituzione di tutto o quasi il terriccio, ormai consumato e inaridito.

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Fertilizzazione e concimazione della pianta

Ibisco fiore L'erbacea perenne avrà normali e non eccessivi bisogni di essere concimata, onde poter assumere i giusti e dovuti nutrienti. La fertilizzazione andrà eseguita prettamente durante il periodo estivo, a cadenze bisettimanali, con preferibile limitazione oppure sospensione dei conferimenti nelle altre stagioni dell'anno. Il fertilizzante da adottare sarà di natura liquida, da disciogliere nell'acqua di irrorazione, tuttavia potrà essere usato anche quello a natura solida, distinto dal rilascio graduale e progressivo, a frequenze ovviamente più diradate. In tutti i casi, dovrà essere specifico per l'Hibiscus palustris o generico per l'ibisco e contemplare la predominanza della componente potassica rispetto alle altre macrocomponenti azotate e fosforate, con il corredo di tutti i necessari ed utili microelementi.


Hibiscus palustris: Esposizione e patologie riscontrabili

Hibiscus pianta La graziosa pianta decorativa troverà perfetto posizionamento in un habitat illuminato e soleggiato, senza temere l'esposizione agli irraggiamenti solari, e si adeguerà facilmente anche ad ambienti parzialmente ombrosi. Alquanto forte e rustica, generalmente non patirà condizioni termiche avverse, tuttavia qualora la temperatura scenda sottozero, si dimostreranno convenienti coperture e pacciamature. L'Hibiscus palustris, infine, sporadicamente sarà interessato da malattie fungine, mentre potrà essere attaccato da insetti e parassiti, sopratutto dagli afidi. Chiamati comunemente pidocchi delle piante, traggono nutrizione dalla linfa presente nei boccioli e nelle ramificazioni, indebolendo gravemente la pianta. Il contrasto sarà affidato a prodotti e detergenti naturali ovvero ad insetticidi specifici a base piretrale.



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