Ibisco rosso

Ibisco rosso: il significato

Dal colore acceso e dalla straordinaria bellezza, l'ibisco rosso è stato importato in Europa solo nel 1700 e solamente agli inizi dell'800 negli Stati Uniti. Viene chiamato anche "fiore di un'ora", per la delicatezza dei suoi petali. L'Ibiscus di colore rosso è, nel linguaggio dei fiori, il messaggio che l'amato, respinto, è stato ferito al cuore. Bellezza fugace è un altro significato di questo meraviglioso fiore. La sua fioritura comincia con le prime luci dell'alba, per spegnersi alle prime calure del pomeriggio. Se viene reciso, muore dopo appena un giorno. I suoi petali sono setosi e imbutiformi; al centro un grande pistillo fuoriesce imponente. Nelle isole Hawaii, con i suoi fratelli di altri colori, è il fiore simbolo dell'ospitalità. Le famose collane di fiori, che le donne hawaiane donano a chi arriva sull'isola, sono fatte con i fiori di ibisco.
Ibisco rosso

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Come coltivarlo

Cespuglio di ibisco rosso L'ibisco rosso, ma l'"Ibiscius" in generale, non è un fiore dal profumo molto intenso, anzi, in alcune specie addirittura è senza alcun profumo. Proprio per questo motivo è apprezzato e ricercato. Infatti, come nel caso dell'ibisco rosso, la sua fragranza, delicata ed eterea, ne fa una pianta ricercata dagli intenditori. Per poterlo coltivare con successo bisogna tenere presente alcune sue caratteristiche: non ama i climi estremamente freddi ma nemmeno quelli troppo caldi, va irrigato ogni giorno, senza però esagerare. Ama la freschezza dell'aria ma soffre il vento troppo forte. L'ibisco rosso vive bene sia in vaso che in terra. Nei vasi raggiungerà le dimensioni di un piccolo alberello, all'incirca il metro di altezza, in terra e con clima favorevole anche qualche metro. Le piante acclimatate bene e ben curate sono perenni, nel senso che vivono anche fino a 70 o 80 anni.

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La potatura dell'ibisco rosso

Albero di ibisco Come ogni pianta, anche l'ibisco rosso necessita di una buona potatura annuale. La prima la si dovrà effettuare dopo 3 o 4 anni, dipende dallo sviluppo della pianta. Va effettuata all'inizio della primavera, anticipando il risveglio dal letargo vegetativo. Cominceremo con il cimare la pianta, in modo da far sviluppare le ramificazione periferico-laterale. Fate sempre attenzione all'affilatura dei vostri attrezzi da potatura. Il legno dell'ibisco è tenero, quindi tende facilmente a schiacciarsi, ma così facendo si creano delle ferite irregolari e sfilacciate che potrebbero portare, in seguito, al formarsi di marcescenze antipatiche e dannose per la pianta stessa. I tagli della potatura vanno fatti sempre sopra i nodi,e ricordatevi di effettuare tagli obliqui, in modo che l'acqua piovana non si infili sulla superficie appena potata danneggiandola.


Proprietà e benefici

karkadé da ibisco rosso Dal fiore dell'ibisco rosso si ottiene una delle tisane più famose: il karkadè. Il suo colore rosso rubino intenso, ed il suo sapore acidulo, ne fanno una bevanda rinfrescante e ricca di proprietà benefiche all'organismo. In Asia, Africa e nei Caraibi è utilizzato come rimedio naturale, infatti il karkadè aumenta il benessere generale attraverso gli antiossidanti che contiene. Previene alcuni disturbi cardiaci ed è indicato nella cura dell'ipertensione. Sostiene egregiamente il sistema immunitario. Una piccola ricetta per degustare al meglio il karkadè. Prendete le foglie e mettetele in infusione. Aggiungete il succo di un limone e fate sciogliere due o tre cucchiai di miele in acqua tiepida. Aggiungete il limone ed il miele all'infuso. Riponete il tutto in una bottiglia e mettetela in frigorifero. In estate, ben freddo è un toccasana per la sete e la salute.



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