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Il pungitopo o rusco è una pianta che non pretende un suolo particolare, ma si adatta a qualunque terreno drenato e tendente al calcareo. Se la terra che si vuole adoperare si presenta troppo compatta è buona norma mescolare della ghiaia e della sabbia. La coltivazione del pungitopo in vaso richiama l'uso dei miscugli per agrumi, ai quali aggiungere pietrisco e argilla. Per moltiplicare un ruscus aculeatus è bene dividere in marzo o settembre i cespi oppure trapiantare i germogli. Mentre per la riproduzione con il seme che si effettua a settembre, il risultato si fa attendere di più. La semina comunque si esegue in autunno con la bacca oppure in primavera interrando i grani. Mantenere in ogni caso il terreno umido anche se alcuni semi sono effettivamente sterili. Di conseguenza è meglio utilizzarne tanti. Tuttavia, più semplice è la divisione, che si svolge estraendo il cespuglio dalla terra e poi si riduce il rizoma in tante parti. Ogni parte dovrà avere una radice e anche un getto. Altrimenti si utilizzano i torrioni da prelevare in primavera, con qualche radice.
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Per ottenere una bella pianta di pungitopo bisogna concimarla seguendo le stagioni. Per esempio, in primavera si consiglia di optare per un concime con azoto e potassio al fine di agevolare lo sviluppo. In inverno invece si usa quello organico da mescolare con la terra intorno alla pianta. La crescita del pungitopo è comunque piuttosto lenta quindi non c'è bisogno di potarlo. Spuntarlo magari all'inizio e alla fine dell'estate solo per la forma. Il pungitopo adulto non necessita di manutenzione e cure straordinarie o complesse. Piantarlo in giardino significa ricreare il suo habitat, infatti cresce bene spontaneamente in climi piuttosto caldi e su terreni aridi. Solo il pungitopo giovane teme le gelate e i venti più freddi, mentre la pianta adulta sopporta climi rigidi, ma non umidi. Sopra agli 800 metri si consiglia di posizionare il pungitopo in una zona illuminata e particolarmente drenata.
I parassiti e le malattie della pianta del pungitopo non provocano gravi conseguenze, anche se il marciume delle radici crea di solito un deperimento fogliare e generale. L'oidio è una malattia che produce macchie bianche sui fusti e sulle foglie che di conseguenza si seccano. Per il resto, il pungitopo risulta essere immune ai parassiti. Anche in caso di errori nella coltivazione questa pianta è sempre tollerante. Il pungitopo si usa sia per la salute che per la cucina. Conosciuto fin dai tempi antichi, la parte della pianta più utilizzata è quella del rizoma per ottenere ottimi medicamenti con proprietà diuretiche e antinfiammatorie. Mentre in cucina la parte da usare sono i germogli, che nonostante il loro gusto amarognolo sono comunque gradevoli al palato, tanto da essere considerati delle vere prelibatezze. Infine, ecco il pungitopo decorare la casa con i suoi rami vivaci; quando in inverno fanno capolino tra il verde delle foglie alcune bacche rosse a rallegrare il Natale. Infatti il pungitopo viene usato per sostituire il vischio o l'agrifoglio.
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