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La coltivazione dell’Euphorbia milii è molto semplice e può avvenire sia in piena terra e sia in dei vasi da sistemare all’interno del proprio appartamento. La pianta non sopporta i periodi di siccità e il caldo estremo. Occorre praticare delle annaffiature regolari quando il terriccio risulta asciutto. La messa a dimora non deve avvenire in un vaso troppo grande, il terreno deve essere molto drenato e allo stesso tempo in grado di trattenere una certa umidità. Durante la stagione invernale, l’Euphorbia milii deve essere spostata all’interno dell’abitazione oppure in una serra perché non sopporta temperature inferiori ai 12 °C circa. In linea di massima, deve essere posizionata in un ambiente ben luminoso, facendo attenzione a non lasciarla esposta ai raggi solari diretti durante la stagione estiva. Inoltre, è bene sapere che la succulenta, oltre al troppo caldo, non sopporta il freddo intenso. Per quanto riguarda il terriccio, durante la messa a dimora occorre miscelare a della terra universale della perlite o pietra pomice, corteccia o terra di foglie e aggiungere un cucchiaio circa di concime a cessione lenta e povero di azoto.
Come affermato in precedenza, l'Euphorbia milii non ha bisogno di cure specifiche per poter svilupparsi in maniera rigogliosa e in salute. Oltre ai rinvasi annuali che devono avvenire durante la stagione primaverile, la struttura del terriccio e le frequenti irrigazioni, occorre prendere alcuni accorgimenti per evitarne la morte precoce. È bene ricordare che, superato il metro d’altezza, deve essere affiancata a un arbusto al quale aggrapparsi grazie alle spine presenti nel fusto. La potatura non è una pratica indispensabile, infatti, è praticata per eliminare rami secchi, danneggiati e per alleggerire la struttura aerea. La propagazione avviene mediante seme ed è in grado di sopravvivere in luoghi in cui le temperature non siano maggiori ai 20 °C circa e non inferiori ai 12. Oltre alle gelate, occorre fare molta attenzione ai ristagni idrici e alle aggressioni di alcuni parassiti molto dannosi. Tra i principali aggressori ci sono: gli afidi e le cocciniglie farinose. Essi vengono debellati mediante l’uso di anticoccidici, antiparassitari, e facendo attenzione al tasso di umidità che la pianta deve mantenere.
L’Euphorbia milii è anche chiamata spina di Cristo. Attorno a essa c’è una leggenda molto particolare e interessante da conoscere. Questo nome è stato dato perché, si crede che in passato, questo esemplare è stato utilizzato per la realizzazione della corona messa sulla testa di Cristo durante la sua crocifissione. Naturalmente non ci sono informazioni atte ad avvalorare questa tesi. Nonostante ciò, l’Euphorbia è si originaria delle regioni dell’Asia e dell’Africa; questa specie in particolare, proviene dal Madagascar, però i primi esemplari sono stati osservati verso il 1800 circa. Probabilmente, queste piante erano diffuse anche nelle aree del Medio Oriente, ma per la realizzazione della corona di spine può essere stato utilizzato un altro esemplare di arbusto spinoso. Oggi, in Oriente non è possibile osservare specie di Euphorbia milii o suoi simili. Proprio per questa leggenda, nel significato dei fiori, l’Euphorbia milii simboleggia la passione, la sofferenza e la morte.
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