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Ignorate per lungo tempo e recentemente tornate alla ribalta, le sempreverdi ascritte al genere Polygala possono rappresentare un’alternativa alle comuni siepi. Queste piante a portamento arbustivo, rampicante o strisciante (a seconda della specie) sono originarie del continente americano, ma in Italia si sono acclimatate da decenni, crescendo spontanee in zone incolte e pascoli in disuso. Risultano molto semplici da gestire e, le loro esigue cure, fanno di queste robuste piante delle ottime siepi. Hanno una crescita più lenta rispetto ad altre specie utili allo scopo, ma con un po’ di pazienza si otterranno risultati davvero notevoli. La fioritura inizia a marzo e si conclude agli inizi dell’autunno, ed in base alla specie si hanno particolari fiori (vagamente simili alle bocche di leone) di colore fucsia, rosa, bianco, giallo o azzurro. Coltivando più varietà di poligala una vicino all’altra, si avranno siepi multicolori e in continuo rinnovo per tutta la bella stagione.
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Volgarmente chiamate "lillà", le rappresentanti del genere Syringa si utilizzano da tempi immemori come piante ornamentali in giardini, parchi e scarpate stradali. Il genere annovera circa trenta specie annuali, ma solamente la Syringa vulgaris è ampiamente usata in giardinaggio. Ha inoltre una modesta gamma di ibridi e cultivar, dai colori più disparati: bianco, rosa, fucsia, lilla e viola. La sua resistenza e rusticità, permette la creazione di siepi forti e rigogliose, a patto che siano esposte alla totale luce del sole, permettendo così uno sviluppo sano. La siepe fiorita di lillà si osserva in primavera (aprile-maggio) e, a seconda dell’altitudine, può durare fino a giugno o all’estate inoltrata. Anticamente, si pensava che il lillà fosse la dimora di fate o piccoli spiritelli della natura, ed era coltivata nei pressi di porte e portoni come augurio di buona sorte e per allontanare il male. Oggi è facile trovare il lillà in qualunque vivaio, a prezzi tra l’altro molto contenuti, ma ci vuole un po’ di tempo prima di ottenere una siepe di dimensioni notevoli.
Insieme al lauroceraso, un’altra specie estremamente comune sottoforma di siepe è l’oleandro. Il nome scientifico è Nerium oleander, ed è originario dell’Asia, ma attualmente vegeta spontaneo in tutto l’area mediterranea, isole comprese. Il portamento dell’oleandro è arbustivo o arboreo, ma quando coltivato a ridosso di scarpate stradali, aiuole o muri di cinta, è semplice contenerne la crescita e le dimensioni, mediante frequenti potature. L’oleandro produce fiori di notevoli dimensioni, riuniti in infiorescenze apicali composte da 5-15 elementi; più l’oleandro è vecchio, più la sua fioritura sarà abbondante e duratura. I colori variano dal bianco candido al rosa intenso, passando per il rosso, il crema ed il giallo canarino. Rustico e facile da mantenere, la sua fioritura abbellirà il giardino da aprile ad ottobre inoltrato.
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