Assenzio pianta

La pianta dell'assenzio: generalità

L'assenzio è una pianta perenne rizomatosa della famiglia delle Asteraceae, diffusa in natura in tutta Europa e utilizzata fin dall’antichità per le sue proprietà medicinali. Dal rizoma sotterraneo si dipartono i fusti della pianta dell'assenzio, che sono eretti e ramificati e, col tempo, tendono a diventare legnosi alla base; il suo fogliame è di colore grigio-verde nella pagina superiore e bianco in quella inferiore, delicato e ricoperto da una peluria finissima; nel periodo estivo, all'apice dei fusti sbocciano infiorescenze composte da piccoli fiorellini gialli. L'assenzio è conosciuto sin dall'antichità per le sue proprietà terapeutiche, soprattutto antinfiammatorie e digestive; il liquore, preparato con questa pianta e chiamato "assenzio", possiede un singolare colore verde acceso che gli ha fruttato il soprannome di "fata verde", per gli stati allucinatori che si credeva inducesse.
Pianta di assenzio

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La pianta dell'assenzio: coltivazione

Infiorescenza della pianta d'assenzio In Italia la pianta dell'assenzio cresce spontaneamente nelle zone asciutte e soleggiate. Può essere coltivata come pianta annuale o perenne, in quanto d'inverno la parte aerea secca completamente e sopravvivono solo le radici rizomatose. La pianta dell'assenzio necessita di un terreno ben drenato, ricco, e di una posizione soleggiata; le piantine appena poste a dimora richiederanno un suolo abbastanza umido; successivamente, il terreno dovrà essere irrigato solo quando sarà ben asciutto, evitando con cura i ristagni idrici. La pianta dell’assenzio non richiede concimazioni; nel suo primo anno di vita sarà bene eliminare le erbe concorrenti, operazione questa che successivamente non sarà più necessaria, dato che l’assenzio è una pianta dominante.

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La pianta dell'assenzio: storia e leggenda

Nel caso dell'assenzio, le controversie iniziano già dal nome: alcuni sostengono che la pianta d'assenzio (artemisia absintium) fosse dedicata ad Artemide, dea della caccia; altri, invece, riconducono il nome ad Artemisia, regina della Caria, che la utilizzò per prima. Alla fine del XIX secolo l'absinthe, il liquore ricavato dall'assenzio, divenne la bevanda preferita degli artisti, che trovavano ispirazione negli stati allucinatori da essa causati. L'abuso cronico di assenzio divenne responsabile di una sindrome in cui a un iniziale benessere seguivano allucinazioni e depressione, per arrivare poi a convulsioni, cecità e pazzia. L'absinthe fu proibito e solo negli ultimi anni è tornato in commercio, in quanto si è scoperto che la sua pericolosità era dovuta a un principio attivo di alcune erbe impiegate nella ricetta originale.


Assenzio pianta: La pianta dell'assenzio: utilizzo

Assenzio (illustrazione scientifica)Avicenna parla dell'assenzio come di un ottimo stimolante per l'appetito, mentre la Scuola salernitana gli attribuiva proprietà terapeutiche contro il mal di mare. In effetti, le foglie della pianta dell'assenzio contengono molti principi attivi e da esse si estrae un olio essenziale con proprietà antinfiammatorie, digestive, antisettiche e toniche. Inoltre, l'assenzio si rivela utile in caso di dismenorrea e per incrementare la resistenza dell’organismo, soprattutto negli stati postinfluenzali e postinfettivi; per uso esterno, l'estratto della pianta dell'assenzio svolge un’azione antisettica ed antibatterica, impedendo lo sviluppo dei microorganismi patogeni, soprattutto dei batteri Gram-positivi. Nel passato, poi, un infuso ottenuto dall'assenzio veniva impiegato anche come insetticida e repellente contro i roditori.


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