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La semina del cavolo verza viene effettuata in semenzaio in pieno campo dato che è più rustico di altri cavoli, in posizione aperta e soleggiata anche se riparata, possibilmente in un sito in cui per la coltura precedente fosse stato incorporato del letame. Solo nel caso in cui il clima sia troppo rigido la semina può avvenire a marzo in letto caldo. Se il terreno è asciutto va irrigato e durante l’operazione bisogna camminare su un’asse per non comprimere il terreno. Segnare solchi a 15 cm di distanza e profondi 2,5 cm. Seminare rado. La germinazione avviene entro due settimane. I semenzali vanno tenuti irrigati se necessario e liberi da infestanti, appena possibile vanno diradati a 3-5 cm. L’epoca di semina varia a seconda delle cultivar. Le varietà estive si seminano in marzo-aprile, quelle invernali tra aprile e maggio. Il trapianto va effettuato circa 5-7 settimane dopo la semina, con piantine già a 3-4 foglie, di solito alte 15 cm. Vanno innaffiate il giorno prima, per non farle soffrire quando vengono prelevate e sempre il giorno precedente il trapianto il terreno di impianto definitivo va irrigato. Utilizzate un trapiantatoio e eventualmente riempite d’acqua le buche di impianto in caso di siccità. Le irrigazioni vanno continuate fino a completo attecchimento in ragione di 1 dl di acqua al giorno per piantina. Le distanze di impianto sono 45 cm sulla fila e tra le file.
Il cavolo verza è meno esigente in fatto di terreno rispetto ad altre brassiche. I principi generali da tenere a mente sono i soliti: il terreno su cui coltivare i cavoli non va sfruttato per più anni di seguito e deve avere pH 6,5-7,5. La rotazione prevede almeno due anni di pausa perché in generale i cavoli sono forti consumatori, e sarebbe opportuno prevedere che l’anno precedente all’impianto delle verze venissero coltivati piselli o fagioli che arricchiscano di azoto il terreno. In caso di infezione da ernia del cavolo invece l’aiuola non va più usata per i cavoli per almeno sette anni. La preparazione del terreno di impianto definitivo va effettuata con una doppia vangatura invernale profonda (45-60 cm) seguita da un’aggiunta di compost oppure letame entrambi ben maturi in ragione di 5-8 kg al metro quadro e lasciata compattare naturalmente. La preparazione del terreno ad opera del bio coltivatore prevede aggiunte di letame ben maturo, o compost, o stallatico essiccato, oppure farina di corna-sangue-unghia, sempre in autunno. Su terreni coltivati secondo metodi biologici da molto tempo è possibile preparare con la sola aggiunta del compost.
Oltre alla fertilizzazione data attraverso la preparazione preventiva del terreno si può fornire al cavolo verza del nitrato di soda oppure del solfato ammonico (65-70 grammi per metro quadrato somministrato attraverso soluzione acquosa) oppure su terreni già ricchi in azoto fornire concimazione liquida equilibrata nelle stesse proporzioni. Il bio coltivatore invece fornirà due-tre fertilizzazioni liquide nel corso della stagione vegetativa, dato che eccessive concimazioni compromettono la qualità del raccolto, usando macertato d’ortica oppure farina di roccia.
Per la coltivazione del cavolo verza sono da tenere presenti il rincalzo del terreno attorno a ciascun trapianto, due settimene dopo la messa a dimora, e le sarchiature durante tutto il periodo vegetativo, per scoraggiare le infestanti e mantenere il drenaggio. Il coltivatore biologico invece che sarchiare di solito fornisce una pacciamatura e evita il calpestio. Consociazioni favorevoli al cavolo verza sono i pomodori, il sedano, le patate, spinaci, porri e piselli. Volendo migliorare l’aroma del cavolo si può consociare con camomilla, coriandolo oppure cumino. Evitare invece la senape. Tra le avversità del cavolo verza ricordiamo gli afidi, le cavolaie, l’ernia del cavolo, la cecidomia, la mosca del cavolo, la peronospora. Oltre all’impiego di prodotti preventivi o curativi di sintesi, si possono adottare prodotti di origine biologica oltre a tutta una serie di accorgimenti dettati dalla conoscenza della biologia della specie. Per esempio per prevenire l’ernia del cavolo è possibile utilizzare il calcare di alghe nella buca di trapianto e bagnare in decotto di equiseto le radici delle piantine prima di metterle a dimora. La consociazione coi pomodori, il sedano e gli spinaci allontana le cavolaie, così come la copertura del terreno con rami di ligustro, ma se la prevenzione non fosse sufficiente si possono irrorare le verze con preparati a base di Bacillus thuringiensis. La cecidomia del cavolo viene prevenuta tramite l’impiego di reti apposite, oltre all’utilizzo di rotazione colturale e calcare di alghe spolverizzato sulle giovani piante, oppure viene contrastata con prodotti a base di piretro.
Il cavolo verza è ricco di vitamina A, K, C, oltre a potassio, fosforo, calcio e zolfo. Previene i tumori all’apparato urinario e all’intestino, sazia, e in caso di ingorgo mammario le sue foglie scottate in acqua e applicate in loco fino al raffreddamento e ripetutamente possono essere usate per dare sollievo ai seni doloranti.
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