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La semina delle varietà invernali si fa a metà ottobre circa, ponendo 3-4 semi per postarella, a una profondità di 1 cm a distanze di 7-8 cm sulla fila e per file distanti tra loro 20 cm. Si proteggono i semenzali con campane, poi alla fine di ottobre si diradano le piante lasciandone solo una per gruppo. Per tutto l’inverno è necessario curare l’arieggiamento, poi a fine febbraio, quando la crescita riprende, si diradano le piantine a 22 cm, o 15 in caso di varietà nane. La semina delle varietà primaverili si fa seminando rado a inizio settembre su solchi distanti 25 cm e profondi 1 cm. Negli ultimi 15 giorni di settembre si diradano i semenzali a 5-7 cm, e in inverno si sarchia tra le file un paio di volte in tutto. A fine febbraio-inizio marzo si diradano le piante alla distanza finale (varia da 30 a 12 cm a seconda delle varietà) sfalsandole tra file adiacenti. La raccolta si effettua in aprile, a fine mese.
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Le lattughe preferiscono terreni con pH compreso tra 6,5 e 7,5, ben drenati e ricchi, in posizione soleggiata. Vanno coltivate al secondo turno delle rotazioni, dopo i forti consumatori come per esempio i cavoli. La preparazione può essere evitata nel caso in cui l’aiuola sia stata molto concimata per la coltura precedente, o al limite si possono incorporare nell’aiuola 5-7 kg di compost al metro quadro aggiungendovi eventualmente 65-70 gr di fertilizzante equilibrato, sempre al metro quadro, prima della semina.
Le lattughe sono colture intercalari ideali, specialmente quelle da taglio, ma possono essere coltivate anche in aiuole apposite, al secondo turno della rotazione delle colture e magari circondandole con appositi recinti presenti in commercio per evitare che le lumache divorino le foglie appetitose. In alternativa è sempre possibile utilizzare le apposite esche contro questi invertebrati, o delle trappole alla birra (vasetti da yogurt interrati al livello del suolo pieni per un terzo di birra). Altre avversità note per la lattuga sono
1)gli uccelli: teneteli alla larga utilizzando delle reti ma non uccideteli perché non sono solo dannosi: catturano infatti le larve di insetti dannosi e i semi delle infestanti2)gli afidi (portatori tra l’altro di virosi): o si prevengono scegliendo una posizione arieggiata con consociazioni che allontanino questi insetti e non esagerando coi concimi, favorendo parallelamente la presenza di insetti nemici naturali degli afidi come le coccinelle che però vengono uccise dagli antiparassitari, oppure si possono utilizzare preparati chimici che però alla lunga fanno più danno che altro. La coltivazione biologica, infatti, rispettando gli equilibri naturali degli ecosistemi può sembrare meno produttiva di quella tradizionale, ma ripaga sempre sul lungo periodo.3)la peronospora, prevenuta con l’aerazione del terreno, la distruzioni delle parti colpite delle piante e la coltivazione di lattughe resistenti, si contrasta con innaffiature di macerato di ortica e spruzzature di infuso di equiseto, oppure si usano preparati chimici.4)la muffa grigia si previene non concimando eccessivamente, scegliendo varietà resistenti coltivate in posizioni arieggiate, e pacciamando. Nelle annate più umide però tutto questo potrebbe non essere sufficiente: irrorare allora con decotto di equiseto, innaffiare con macerato di ortica più equiseto, usare l’aglio come coltura intercalare (è sufficiente interrarne degli spicchi quando le piogge dovessero iniziare a farsi troppo frequenti). Oppure si possono spruzzare preventivamente le insalate con prodotti chimici appositi.5)Le virosi. Bisogna prevenire gli afidi e pacciamare per evitare la proliferazione di erbe infestanti. Appena una pianta si ammala distruggere subito le parti infette. Coltivare varietà resistenti.A parte la preparazione del terreno e la classica aggiunta di fertilizzante equilibrato per le lattughe primaverili (al momento del diradamento, a fine febbraio-inizio marzo 65-70 gr per metro quadro) non sono necessarie altre concimazioni. La coltivazione biologica suggerisce eventualmente di utilizzare dei macerati vegetali.
7-10 giorni prima della raccolta delle lattughe invernali e di quelle primaverili bisogna irrigare le piante in caso di siccità. Per la lattuga estiva invece le irrigazioni si fanno tra maggio e settembre, con 15-20 litri per metro quadro ogni settimana. Le irrigazioni non vanno mai effettuate di sera, altrimenti si rischia di richiamare le lumache oltre a esporre le piante al pericolo di malattie fungine.
La lattuga è sedativa, antispasmodica, analgesica, depurativa, contiene fibre, calcio, ferro, fosforo, potassio, betacarotene, vitamine ed è rimineralizzante e calmante nei confronti della tosse nervosa. Per il suo elevato contenuto di vitamina K non va consumata in grandi quantità da chi segue terapie anticoagulanti.
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