Coltivare la zamia

Cenni botanici e origini

Il genere Zamia annovera circa una settantina di specie succulente appartenenti alla famiglia Zamiaceae. Tutte le zamia sono originarie del centro e sud America e vivono nei più svariati habitat naturali. La particolarità di queste piante risiede nel fusto, completamente interrato: la pianta infatti lascia fuoriuscire solamente le foglie, che somigliano vagamente a quelle delle felci. Resistente alle temperature elevate, la zamia non arriva a superare gli 80-100 centimetri di altezza. Presenta delle foglie opache e carnose, ricche di amido (vengono utilizzate appunto dalle popolazioni locali come fonte di nutrimento). Non vi sono fiori sulla zamia, ma a maturità ultimata produce degli strobili a forma di pannocchia, al cui interno si trovano i semi di colore rossastro o nero (a seconda della specie).
Una zamia

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Scelta della zamia

Una Zamia furfuracea, la più coltivata Sono poche le specie appartenenti al genere Zamia che vengono coltivate in Europa, a causa della loro predilezione per un clima tropicale ed umido, tuttavia la zamia più facilmente reperibile presso vivai e negozi specializzati è la Zamia furfuracea, originaria del Messico. Come tutte le altre zamia, presenta un tronco interrato (o semi interrato se coltivata in vaso), con ampie foglie che si dipanano dal fusto centrale. Risulta particolarmente resistente rispetto alle altre congeneri, tuttavia la sua coltivazione riesce meglio al meridione, dove gli inverni non sono troppo rigidi. Si acquista come piccola pianta in vaso, ma è possibile effettuare una riproduzione per talea in autunno; si preleva dalla pianta madre una foglia tagliata a circa 5-6 centimetri dalla base, dopodiché si interra in una mistura (mantenuta sempre umida) di torba, vermiculite e terriccio per succulente, avendo cura di tenere la pianta ad una temperatura non inferiore ai 15°C. Dopo l’inverno, a radicazione avvenuta, si può spostare la nuova zamia in un vaso più grande o in giardino.

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Come curare e coltivare la zamia

Strobilo di zamiaAssicurare alla zamia il giusto grado di umidità e di luce è essenziale per un normale e sano sviluppo della pianta. Si presta molto bene alla coltivazione in vaso, ed è preferibile optare per questa scelta se si vive in una regione con inverni rigidi, in modo tale da spostare all’interno la pianta o ricoprirla con una piccola serra. Il terreno di coltivazione deve essere ben drenato e mantenuto umido, ma mai fradicio: le innaffiature abbondanti garantiranno alla zamia il dovuto apporto di umidità, ma senza esagerare. Nel periodo estivo bisogna rinforzare la pianta con un concime ricco di sali minerali (soprattutto rame e azoto), ed evitare tassativamente la potatura, che esporrebbe la zamia all’attacco di batteri e altri parassiti; sarà sufficiente togliere le foglie ormai secche. Dopo il periodo della fioritura è possibile prelevare lo strobilo maturo per estrarne i semi, utilizzati (sia lo strobilo che i semi in esso contenuti) come elemento decorativo di cesti rustici e pot-pourri.


Coltivare la zamia: Da non confondersi con la Zamioculcas

Giovane Zamioculcas zamilifolia Altra pianta conosciuta con il nome volgare di zamia è la Zamioculcas zamilifolia, originaria dell’Africa Orientale. Sebbene somigli moltissimo alle piante del genere zamia (l’epiteto zamilifolia infatti si riferisce alla conformazione fogliare di questa pianta, simile a quelle della zamia) essa appartiene a genere e famiglia totalmente differenti (genere Zamioculcas, famiglia Araceae) e non va quindi confusa con le zamia sudamericane. Esteticamente le foglie della Zamioculcas sono simili a quelle della zamia, ma a differenza di quest’ultima i fusti non sono del tutto interrati, quindi risultano ben visibili all’esterno. Anche la grandezza è differente, dal momento che supera raramente i 70 centimetri di altezza. In fine, le infiorescenze sono multiple e i fiori somigliano ad ampie calle di colore giallo paglierino.


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  • zamia La Zamia è una pianta tipicamente ornamentale, da appartamento, che può essere coltivata molto facilmente anche in vasi
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