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Il primo aspetto di cui tener conto per imparare come curare le orchidee è la temperatura: bisogna far sì che dentro casa non ci siano mai meno di venti gradi. Appare ovvio che soprattutto in inverno la nostra orchidea dovrà stare dentro casa al caldo, ma questa non è l’unica accortezza da osservare: un’altra cosa molto importante è infatti l’umidità che deve essere sempre elevata nell’ambiente in cui vive la pianta. Per favorire ciò bisogna vaporizzare le foglie e il fusto con acqua demineralizzata e poi porre un sottovaso sotto la pianta, riempito con acqua ed argilla o ghiaia, in modo che si mantenga l’umidità senza però danneggiare le radici dell’orchidea. Questa specie, inoltre, va annaffiata abbondantemente e di frequente, ogni tre giorni circa, evitando però sempre i ristagni e irrigando solo a terreno asciutto. D’estate, se si usano condizionatori, conviene porre un deumidificatore vicino alla pianta; d’inverno bisogna comunque evitare che l’orchidea stia vicino a fonti di calore diretta, come stufe o termosifoni, e a correnti d’aria fredda, come porte e finestre.
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Per conoscere come curare le orchidee bisogna ricordarsi sempre che questi fiori hanno bisogno di luce: le specie tropicali, in particolar modo, vivono in ambienti molto luminosi, ma per lo più in boschi e foreste, dunque non a contatto diretto con i raggi solari. Per questo motivo, in appartamento bisogna posizionare la nostra orchidea nei pressi di una finestra, purché non le arrivino le correnti fredde. D’estate, soprattutto se spostiamo la pianta all’esterno, bisogna tenerla ben al riparo dal sole che potrebbe seccarla con il caldo intenso. L’importante è non mettere mai l’orchidea al buio, altrimenti non si svilupperà e non produrrà mai fiori. Le orchidee prediligono terreni morbidi, formati da terriccio, torba, pezzi di corteccia o di fibre, perché queste piante sono epifite, ossia le radici non vanno troppo in profondità perché crescono tra le rocce o tra le radici degli alberi. Per lo stesso motivo, il rinvaso va effettuato solo se le radici fuoriescono dal recipiente, evento comunque molto raro. Ogni due settimane circa, per tutto l’anno, bisogna fornire all’orchidea un concime specifico ma in modesta quantità.
Oltre a sapere come curare le orchidee, bisogna anche conoscere le specie più adatte a vivere in appartamento, così tutto sarà più semplice. Le specie più diffuse sono essenzialmente tre: le orchidee phalaenopsis, le orchidee dendrobium e le orchidee cymbidium. Le prime due prediligono il caldo, mentre la terza può essere messa a dimora tranquillamente anche a terra in giardino, anche se è meglio scegliere un luogo riparato per l’inverno. La phalaenopsis e la dendrobium, invece, sono orchidee più adatte per essere coltivate in casa, perché sono tropicali e dunque amano il clima mite e soprattutto molto umido. Se tenute bene, queste due varietà possono durare anche anni e produrre un’ottima fioritura per ogni stagione; in alternativa, ci sono le cattleye e le cambrie, altre due varietà che si adattano al clima casalingo e che sono altrettanto belle.
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