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Fondamentale per il ciclo vitale dell'orchidea è la luce, a cui la pianta deve essere costantemente esposta. La luce, infatti, rappresenta il principale fattore implicato nel processo di fotosintesi delle piante. Di conseguenza, se non si dispone di sufficiente luce naturale, ad esempio durante l'inverno, è consigliabile esporre l'orchidea ad una fonte artificiale. Tuttavia, bisogna tenere presente che l'esposizione non deve mai essere diretta, infatti la luce potrebbe danneggiare le foglie della pianta ed esporle all'effetto di parassiti e funghi. In particolare, le foglie molto sottili e di colore verde scuro sono tipiche di piante che vivono in ambienti ombreggiati e che necessitano di un'esposizione moderata alla luce. È necessario, inoltre, che i cicli naturali di luce vengano rispettati e, quindi, evitare di esporre la pianta ad una fonte di luce, ad esempio una lampada, anche durante le ore notturne.
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Un fattore importante da cui dipende l'innaffiatura dell'orchidea è la tipologia di terriccio. È consigliabile, quindi, informarsi presso un negozio specializzato riguardo alla permeabilità del terriccio. Durante l'estate l'orchidea necessita particolarmente di acqua, la si dovrà innaffiare almeno due volte a settimana. Durante l'inverno l'innaffiatura potrà essere ridotta. La tecnica comunemente utilizzata per l'innaffiatura consiste nell'immergere il vaso direttamente nell'acqua, preferibilmente piovana o demineralizzata, per circa venti minuti, assicurandosi, in seguito, che l'acqua in eccesso sgoccioli tramite i fori presenti nel vaso. L'orchidea, inoltre, necessita di ambienti molto umidi, tipicamente tropicali. Per favorire un adeguato livello di umidità è possibile disporre sotto il vaso un contenitore o un sottovaso contenente acqua. In tal modo sarà garantita umidità alla pianta grazie all'evaporazione dell'acqua, evitando possibili ristagni dannosi all'interno del vaso. Un altro accorgimento importante è la nebulizzazione dell'acqua direttamente sulle foglie, avendo cura di non bagnare i fiori e prediligendo le ore meno calde.
La potatura dell'orchidea è un passaggio fondamentale sia per favorire la ricrescita degli steli danneggiati o appassiti, sia per garantire una successiva fioritura. La potatura dello stelo deve essere attuata tramite tagli netti, successivamente al secondo nodo a partire dal terreno. I nodi sono delle interruzioni lungo lo stelo, ricoperte da una pellicola generalmente di colore più chiaro. In alcune orchidee il processo di fioritura si ripropone sugli steli già esistenti, di conseguenza la potatura non è necessaria, al contrario può risultare dannosa. È necessario, quindi, essere a conoscenza delle caratteristiche dell'orchidea che si possiede prima di intervenire con la potatura. Per quanto riguarda i fiori, in seguito al loro appassimento è consigliabile reciderli dal peduncolo. In generale, tutte le parti appassite della pianta devono essere recise al fine di garantire un corretto rigeneramento ed evitare un inutile investimento di energia da parte della pianta stessa. Fanno eccezione le radici e le foglie, potabili solo in caso di malattia o danneggiamento.
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