Come si curano le orchidee

Le favolose piante di orchidea, da dove vengono e come sono fatte.

Le orchidee sono caratterizzate da un'eccezionale varietà di forme, dimensioni e colori, ed infatti costituiscono una delle più grandi famiglie vegetali, in natura ne esistono più di 30.000 specie e circa 700 generi, a cui si aggiungono gli ibridi creati dall'uomo che sono oramai oltre 100.000. Il primo a parlarne sembra sia stato tra il VI e V secolo a.C. il filosofo cinese Confucio, che ne decantò bellezza e profumo. Anche gli Aztechi, in Messico, conoscevano le orchidee ed in particolare la specie Vanilla Planifolia (la vaniglia), il cui frutto mescolavano a cacao, acqua e peperoncino per ottenere una bevanda chiamata Chocoatl, da cui sarebbe poi derivata la cioccolata. Dal punto di vista botanico le orchidee sono per lo più Epifite, non vivono cioè nel terreno ma abbarbicate ad altre piante pur non essendo parassite, Fanerogame, perché il loro fiore ha organi riproduttivi visibili, Angiosperme, perché danno sia fiori che frutti, Zoogame, perché la loro impollinazione è affidata esclusivamente ad animali.
Fiore di orchidea Cymbidium

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Il primo passo è la scelta dell'ambiente più adatto.

Fiore di orchidea Phalaenopsis Tutte le orchidee amano l'aria e la luce, ma ogni specie ha le sue necessità, per cui è difficile stabilire in astratto quale sia l'ambiente ideale dove posizionare una pianta di orchidea. La luce necessaria per svilupparsi e fiorire va dalla penombra di alcune specie al pieno sole richiesto da altre, anche se in linea di massima le orchidee hanno comunque bisogno di una luce abbondante. E' consigliabile sistemarle davanti a finestre orientate ad est, proteggendole però con una tenda leggera. Riguardo alla temperatura ideale ci sono orchidee da serra fredda (min. 10°C max 27°C), serra intermedia (min. 13°C max 30°C) e serra calda (min. 15°C max32°C). Per fare qualche esempio il genere Cattleya vive bene nel clima da serra intermedia ed ha bisogno di molta luce, ama il pieno sole anche il genere Vanda mentre le Phalaenopsis si trovano meglio con la luce attenuata ma hanno bisogno del caldo. Il genere Miltonia poi vive bene anche in penombra.

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Come mantenere la giusta umidità intorno alla nostra orchidea.

Il bark (corteccia di pino) è il substrato più diffuso Le orchidee hanno bisogno di un ambiente umido e pertanto la stanza ideale dove posizionarle è il bagno, si può comunque creare un microclima adeguato spruzzando dell'acqua intorno alla pianta e sulle foglie, meglio se al mattino. L’acqua è indispensabile per la crescita delle piante, ma spesso la causa di morte delle orchidee coltivate in casa dagli appassionati sono proprio le eccessive annaffiature! In linea di massima è sufficiente annaffiare una volta a settimana, aumentando la dose in caso di temperature elevate, secchezza dell’aria, piena fase vegetativa e al contrario diminuendola se vi è molto freddo, umidità oltre il 70%, o se la pianta è in fase di riposo. Per controllare se la pianta ha sete guardate le radici che devono essere verdi, se sono grigie ha bisogno d'acqua. L’acqua deve essere a temperatura ambiente e preferibilmente piovana o demineralizzata dato che quella potabile è spesso ricca di calcare. E’ sempre bene controllare che il substrato non rimanga bagnato per evitare che le radici marciscano. Le diverse specie di orchidee richiederebbero un substrato specifico, ma il bark, corteccia di pino più o meno fine, è il più utilizzato.


Come si curano le orchidee in caso di malattie ed avversità.

Orchidea infestata dalla cocciniglia cotonosa Se l’orchidea ha l’aspetto sofferente, le sue radici sono marce o rosicchiate dalle lumache, se cresce troppo, se il substrato si deteriora o è infestato da parassiti o muffe è necessario procedere al rinvaso. Le orchidee possono andare incontro ad attacchi parassitari ed infezioni da funghi e batteri, spesso favoriti da cattive condizioni di coltura, ed infatti una pianta coltivata con attenzione fornendole la giusta luce, temperatura e umidità è più forte e rimane in salute. Le infezioni, in particolare, mantenendo l’ambiente ventilato e le parti aeree asciutte non dovrebbero presentarsi. I parassiti che più frequentemente aggrediscono l’orchidea sono le cocciniglie, che tendono a colonizzare l’intera pianta e ne succhiano la linfa. In particolare le cocciniglie cotonose, dall'aspetto di piccoli pidocchi bianchi, producono una caratteristica sostanza cerosa e si annidano spesso in punti nascosti ma non sfuggono ad un’attenta ispezione. Una valida alternativa agli insetticidi è la pulizia accurata con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool, da ripetere più volte. Se avete più esemplari ricordatevi di separare la pianta malata dalle altre.



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