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Come tutte le piante equatoriali, o quantomeno buona parte di essere, la maranta deve essere coltivata in spazi protetti perché teme il freddo inverno e l'esposizione ai venti. Si tratta di una pianta, al contrario, che necessita di ambienti umidi per crescere in modo rigoglioso, pertanto non disdegna la periodica nebulizzazione delle foglie, che andrà accompagnata ad innaffiature frequenti: questo permetterà di non esagerare con le quantità d'acqua ad ogni annaffiatura e di evitare la formazione di ristagni idrici, che potrebbero essere dannosi per le radici. Il terreno, comunque, dovrebbe essere sempre umido: per questo si può provvedere all'utilizzo di un sottovaso con uno strato di argilla, che permette alle radici di assorbire sufficiente acqua senza che essa rimanga per troppo tempo a permeare il terreno. Un altro nemico può minacciare la maranta: si tratta del sole, che se colpisce in modo diretto la pianta può danneggiarne le foglie. Per questo motivo è bene conservare la pianta di maranta in una posizione semiombreggiata o del tutto ombreggiata, sia nel periodo invernale sia, a maggior ragione, durante quello estivo. Nel periodo invernale anche le annaffiature potranno essere leggermente diradate, dal momento che le temperature caleranno sensibilmente.
La riproduzione della maranta può essere effettuata con facilità e senza troppo sforzo si potranno ottenere diverse generazioni successive a partire da quella originaria. La riproduzione avviene solitamente per talea di stelo o per divisione della parte radicale. Questa seconda tecnica viene effettuata durante il periodo di riposo vegetativo della pianta, appena prima della ripresa del ciclo naturale, tra febbraio e marzo: sarà sufficiente estrarre la piantina dal terreno e procedere nella divisione delle radici, per poi interrare le due piantine così ottenute in attesa di nuovi germogli, che riveleranno l'attecchimento e renderanno possibile la coltivazione secondo le tradizionali tecniche colturali della maranta. L'unica accortezza sarà quella di dividere le radici in modo delicato, per danneggiarle il meno possibile. La divisione per talea di stelo, invece, si effettua tra maggio e agosto e comporta il taglio di una parte di stelo sano e robusto di circa 10 cm. L'estremità dello stelo verrà prima immersa in una polvere rizogena e successivamente interrata in un composto di sabbia e torba, all'interno di un vaso di piccole dimensioni. La talea verrà conservata in un ambiente umido e ombreggiato a temperatura costante: i primi germogli riveleranno l'attecchimento e la pianta potrà essere coltivata come un qualsiasi esemplare adulto.
Le condizioni ideali per la coltivazione della maranta sono per la maggior parte anche quelle che favoriscono il proliferare di infestazioni fungine e parassitarie: la scarsa esposizione alla luce solare, la forte umidità ambientale e la collocazione in ambienti dalle temperature elevate sono tutti elementi che favoriscono la diffusione di funghi e parassiti, mentre una presenza eccessiva di ristagni idrici potrebbe favorire la proliferazione di muffe. Il peggior nemico della maranta è la cocciniglia, che si nota per la presenza di macchie di colore bianco sulla pagina inferiore delle foglie. In caso di infestazione, occorrerà provvedere al ricorso di prodotti specifici antiparassitari, avendo cura di eliminare ogni esemplare parassita e di non lasciare superstiti che potrebbero dare vita ad una seconda colonizzazione. Macchie gialle o marroni, invece, di piccole dimensioni e sparse lungo la foglia, possono rivelare la presenza di ragnetto rosso. Anomalie delle foglie possono, però, segnalare anche degli errori di coltivazione: in tal caso è sufficiente ripristinare le condizioni ottimali per avere di nuovo a che fare con una pianta sana e robusta. Se le foglie avvizziscono o si seccano, significa che la pianta viene esposta a temperature troppo basse oppure alla luce diretta del sole, che brucia le foglie. Se esse perdono colorazione, invece, sarà probabilmente colpa di uno squilibrio nell'annaffiatura: l'acqua potrebbe essere troppa oppure non sufficiente.
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