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Questo nome è un nome scientifico di derivazione latina (in cui c’entra chiaramente il sole, vedremo a breve perché) che indica un genere vegetale non famoso, di più; il nome così come è non dirà molto a tanti lettori, ma ogni giorno veniamo in contatto con questo vasto genere di piante (le specie attualmente attribuite al gruppo sono millequattrocento, ma chiaramente in continuo aumento) in varie forme straordinarie, dal cibo alle piante d’arredo. Il genere si caratterizza per avere specie di piante dal carattere arbustivo e/o rampicante, di tipo cespuglioso (quindi non raggiungono quasi mai grandi altezze e dimensioni) che sono originarie del continente America, soprattutto nella parte meridionale, ed alcune di esse sono giunte in Europa quasi subito la scoperta del Nuovo Mondo, sia perché scoperte come commestibili e sia perché belle da vedere ed adattabili al clima molto facilmente. In generale le piante del genere Solanum presentano delle foglie di un verde non molto brillante, perché il colore è attenuato dalla presenza di una peluria protettiva su tutta la superficie della pianta, dal fusto alle foglie ed anche ai fiori, la cui densità e lunghezza varia da specie a specie.
Tra le più di mille specie presenti nel genere Solanum ci sono piante destinate ad ogni scopo o quasi, ma in questo nostro articolo ci interessano quelle sfruttate a scopo decorativo; diciamo immediatamente che ci sono due o tre caratteristiche che fanno sì di sfruttare queste piante in questo senso: il carattere cespuglioso e rampicante che, se si sa gestire con potature adeguate, può garantire ottimi risultati decorativi ed adattabilità a molte situazioni, poi c’è la presenza di foglie abbastanza brillanti e fitte (si selezionano, anche attraverso delle ibridizzazioni, Solanum con pochissima peluria superficiale) ma soprattutto c’è una caratteristica ricercatissima: le bacche colorate. Il genere Solanum, dal punto di vista della fruttificazione, è molto rustico, ovvero non ha bisogno di tante condizioni precise e contemporanee per fruttificare, ma si adatta sia ad interni che ad esterni con grande facilità, l’importante è che la temperatura non scenda mai sotto i quindici gradi centigradi. E le bacche, numerose, spesso a grappoletti, coloratissime (giallo, arancione, rosso, misto) attirano molto gli occhi e decorano facilmente svariati ambienti. Se ben curata la pianta fruttifica in inverno. Purtroppo vengono vendute con questo obiettivo molte piante, buttate poi in primavera quando le bacche spariscono, ma solo per ignoranza: se ben curate possono fruttificare anche l’anno successivo.
Anche se l’aspetto decorativo delle Solanum è famoso ed universalmente apprezzato, non ce ne voglia il topic del nostro articolo, ma questo genere è ultra conosciuto per le specie che abbondano sulle nostre tavole. Sia chiaro: nel gruppo Solanum ci sono specie estremamente velenose, ma altre sono fantastiche; basti pensare che il pomodoro, la melanzana e le patate fanno tutte parte di questo gruppo! Se ci pensate, percentualmente, questi cibi sono presenti spessissimo nei nostri alimenti, quindi in pratica mangiamo quasi sempre frutti (o tuberi, per la patata) di Solanum! Ma cosa differenzia le Solanum da cucina con quelle da decorazione? Molto semplicemente, l’aspetto e la commestibilità delle bacche, anche perché ogni specie, nel corso dei secoli, è stata selezionata e perfezionata per la sua “destinazione d’uso”. L’importante è ricordarsi della temperatura minima di quindici gradi centigradi d’inverno, delle innaffiature regolari per tenere sempre umido il terreno e della concimazione con concime liquido e bilanciato (generico, quindi) ogni quindici giorni. A proposito di ciò, sarebbe bene seguire le indicazioni di posologia e dosaggio suggerite sulla confezione del concime che acquistate, provvedendo però a diluire un po’ meno concime di quanto suggerito, visto che il dosaggio consigliato ha una sua componente commerciale (più ne usate e prima lo ricomprate), oltre che è bene far crescere naturalmente la pianta.
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