Violette africane

Informazioni generali sulle violette africane

Appartenenti alla famiglia delle Gesneriaceae, le violette africane sono piccole piante perenni e sempreverdi, originarie del continente africano ed in particolare della Tanzania e dell'Uzunga. Possiedono radici che spingono poco in profondità nel terreno, per cui è indicata la coltivazione in piccoli vasi; dall'apparato radicale si sviluppa il piccolo fusto centrale da cui si dipartono le foglie. Queste ultime si dispongono a rosetta, hanno forma tondeggiante e colore verde scuro; inoltre, la pagina superiore è solitamente rivestita di un o spesso strato cuticolare che dona alle foglie il tipico aspetto vellutato. Le violette africane sviluppano le proprie infiorescenze durante tutto l'anno, ad una temperatura compresa tra i 18° e i 25°C. I fiori di queste piante possiedono cinque petali stellati, le cui tonalità variano dal violetto al bianco.
Esemplare di violetta africana

BEGONIA TAMAYA, CORALLINA, TAMAIA, IN VASO CERAMICA, pianta vera

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Tecnica colturale ed esposizione delle violette africane

Varietà a fiori screziati Nel loro habitat naturale, le violette africane sono piante del sottobosco, per cui sarà importante ricreare le stesse condizioni climatiche affinché la loro coltivazione avvenga in maniera ottimale. A questo scopo la temperatura di coltivazione deve essere mantenuta intorno ai 18-25°C, permettendone la fioritura durante tutto l'anno, avendo cura di impedire che durante l'inverno scenda al di sotto dei 15°C: temperature inferiori bloccherebbero la normale crescita della pianta, anche in maniera permanente. Le violette africane necessitano di poca luce e non vanno mai esposte direttamente ai raggi luminosi del sole, caso in cui altrimenti le foglie ed i fiori subirebbero notevoli danni da bruciatura. Inoltre, è molto importante evitare l'esposizione a correnti d'aria fredda, che le violette africane mal tollerano.

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    Tipologia di terreno e concimazione delle violette africane

    Primo piano dei fiori La facilità con cui è possibile coltivare le violette africane dipende soprattutto dal fatto che non necessitano di un particolare tipo di terreno. In ogni caso, è possibile realizzare un ottimo substrato per al coltivazione di questa pianta, mescolando tra loro torba e sabbia grossolana: in questo modo otterrete la minima acidità del terreno necessaria e un buon drenaggio, fondamentale nel porre un freno alla formazione dei ristagni idrici. Si consiglia di non utilizzare vasi eccessivamente grandi, rinvasando in primavera e solo quando lo spazio a disposizione delle radici è esaurito completamente. Il concime consigliato è quello per le acidofile, da diluire ogni tre settimane nell'acqua di annaffiatura: questo fertilizzante dovrà essere ricco di azoto, fosforo e potassio (macroelementi), oltre che di ferro, manganese e molibdeno (microelementi).


    Violette africane: Metodo di annaffiatura e potatura delle violette africane

    Varietà pink amiss Prendersi cura delle violette africane è particolarmente semplice, ma bisogna comunque rispettare alcuni piccoli accorgimenti, soprattutto quando ci accingiamo ad innaffiarle. Durante la stagione primaverile ed estiva, è importante annaffiare spesso, mentre durante il periodo compreso tra l'autunno e l'inverno è necessario diminuire la frequenza. Per l'irrigazione si dovrà immergere il vaso in un contenitore riempito d'acqua non calcarea e a temperatura ambiente, in modo tale che la pianta acquisisca tutta l'acqua di cui ha bisogno. Solitamente non è richiesto alcun intervento di potatura: piuttosto si devono eliminare le foglie secche ed i fiori esausti, utilizzando attrezzi puliti e disinfettati (possibilmente alla fiamma) in modo tale che non si trasformino in vettori per parassiti e malattie.



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