Araucaria del Cile

Generalità

L’Araucaria del Cile (Araucaria araucana) è una conifera sempreverde appartenente alla famiglia delle Araucariaceae, originaria di Cile e Argentina, dove può toccate i 50 metri di altezza, anche se nei nostri climi non supera i 30 metri. Normalmente è una pianta estremamente longeva, plurimillenaria, ma in Italia a seconda di dove vive può avere una vita media più o meno breve rispetto alle sue possibilità. La chioma è mediamente poco fitta, conica in giovane età e quando la neve non stronca i rami inferiori della pianta facendole assumere un portamento più arrotondato, appiattito a volte, con il tronco colonnare lasciato nudo per i due terzi e la chioma circoscritta alla parte alta dell’albero. Le foglie coriacee sono a scaglia triangolare, appuntite, taglienti e pungenti, lunghe 3-4 cm e larghe circa 3. Coprono quasi tutta la pianta lasciando scoperti praticamente solo i rami vecchi. La fioritura avviene tra giugno e luglio su piante distinte, anche se esistono alcuni esemplari che presentano sia coni maschili che femminili contemporaneamente. In ogni caso la pianta non è auto-fertile. Non è possibile distinguere la pianta maschile da quella femminile prima dei vent’anni, quando inizia la fioritura. I microsporofilli maschili si riuniscono a formare una struttura allungata, che arriva a 12 cm di lunghezza e 6 di larghezza, e rilasciano il polline al vento. I macrosporofilli femminili formano una struttura rotondeggiante e spinosa che una volta fecondata dà vita a un cono legnoso di circa 20 cm di diametro contenente grossomodo 200 semi lunghi 3 cm e commestibili che ricordano delle noci, situati alla base delle scaglie del cono. Una volta maturi i semi, il cono si disintegra, rilasciando la semente affidata alla dispersione zoocora. Cresce molto lentamente, le servono anche 5-10 anni prima di superare l’altezza dell’erba e in seguito non si alza più di 35 cm all’anno.
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Clima e terreno

coni araucaria del cileNel nostro paese l’Araucaria del Cile ha un utilizzo ornamentale, ed è un’essenza che si trova meglio al nord che altrove. Del tutto rustica, proviene da ambienti dove le nevicate sono abbondanti e il freddo non manca. La temperatura media annuale a cui normalmente vive si aggira sui 13°C, in ambienti anche a una certa altitudine (1500 metri sul livello del mare). Sopporta esposizioni marittime e i venti salmastri, non tollera l’inquinamento atmosferico. Preferisce suoli ben drenati, profondi, mentre non vive su quelli aridi e caldi. E’ indifferente nei confronti del pH e della tessitura del terreno. Richiede il pieno sole e possibilmente una stazione riparata.

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Impianto e tecniche di coltivazione

L’Araucaria del Cile viene propagata per seme tra gennaio e febbraio su un miscuglio umido di terriccio e sabbia, in serra fredda a 15°C circa, in contenitori singoli per non sottoporre la plantula al ripicchettamento. Alcuni consigliano di tenere i vasetti sotto campane di vetro da aprire giornalmente per eliminare la condensa. La germinazione richiede circa un paio di mesi, avvenuta la quale si aspetta che la pianta cresca abbastanza per poter essere rinvasata o messa a dimora. Finché l’attecchimento non sarà completo bisogna prevedere una protezione dal freddo durante l’inverno. E’ inoltre buona norma evitare troppi trapianti e mettere la pianta a dimora quanto prima. In alternativa si può procedere per talea, cimando una pianta adulta e ottenendo quindi dei germogli epicormici (cioè che si sviluppano sul tronco principale) che una volta cresciuti fino a una lunghezza di 5-7 cm potranno essere asportati e fatti radicare. L?albero sopporta le potature a differenza di molte altre conifere. Per le sua caratteristiche e dato l’ottimo sapore dei grossi semi (ricchi di amido e dal gusto simile a quello dei pinoli) l’Araucaria del Cile può essere coltivata anche a scopo alimentare oltre che ornamentale. I semi conservati adeguatamente si mantengono anche 9 mesi e alcuni calcoli effettuati su piante adulte riportano che nel corso di una stagione vegetativa 18 araucarie adulte potrebbero produrre tanti semi da sostenere un uomo adulto per un anno intero. Senza arrivare a tanto e considerando la lentezza dello sviluppo della pianta, in condizioni ideali anche solo 3-5 araucarie di almeno 20-25 anni potrebbero fornire abbastanza semi per poter definire utilizzabile il raccolto. In alternativa gli individui maschili (per evitare che i grossi coni femminili spinosi cadano addosso a qualcuno) possono essere utilizzati come alberi ornamentali, in giardini esotici che magari riportino altre specie considerate fossili viventi come felci arboree tipo la Dicksonia antarctica, le Cycas, ma anche semplici felci erbacee (ne esistono di stupende e rustiche come l’Osmunda regalis) abbinate a Hosta e Heuchera entrambe in varietà. Per le qualità grafiche della sua chioma si può anche abbinare l’Araucaria del Cile a topiari, come i bossi a siepe e a sfera, in giardini moderni e minimal quasi di design, oppure come esemplare isolato e esotico in giardini ampi con bordure ben curate che alternino l’informale di perenni e graminacee allo strutturato dell’Araucaria abbinato a quello più volumetrico di altre conifere nane e/o altri sferoidali cespugli molto fitti e densi che creino opportuni giochi prospettici.


Araucaria del Cile: Parassiti e malattie

L’araucaria del Cile è sensibile a cocciniglie e afidi.


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