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Nel nostro paese l’Araucaria del Cile ha un utilizzo ornamentale, ed è un’essenza che si trova meglio al nord che altrove. Del tutto rustica, proviene da ambienti dove le nevicate sono abbondanti e il freddo non manca. La temperatura media annuale a cui normalmente vive si aggira sui 13°C, in ambienti anche a una certa altitudine (1500 metri sul livello del mare). Sopporta esposizioni marittime e i venti salmastri, non tollera l’inquinamento atmosferico. Preferisce suoli ben drenati, profondi, mentre non vive su quelli aridi e caldi. E’ indifferente nei confronti del pH e della tessitura del terreno. Richiede il pieno sole e possibilmente una stazione riparata.
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L’Araucaria del Cile viene propagata per seme tra gennaio e febbraio su un miscuglio umido di terriccio e sabbia, in serra fredda a 15°C circa, in contenitori singoli per non sottoporre la plantula al ripicchettamento. Alcuni consigliano di tenere i vasetti sotto campane di vetro da aprire giornalmente per eliminare la condensa. La germinazione richiede circa un paio di mesi, avvenuta la quale si aspetta che la pianta cresca abbastanza per poter essere rinvasata o messa a dimora. Finché l’attecchimento non sarà completo bisogna prevedere una protezione dal freddo durante l’inverno. E’ inoltre buona norma evitare troppi trapianti e mettere la pianta a dimora quanto prima. In alternativa si può procedere per talea, cimando una pianta adulta e ottenendo quindi dei germogli epicormici (cioè che si sviluppano sul tronco principale) che una volta cresciuti fino a una lunghezza di 5-7 cm potranno essere asportati e fatti radicare. L?albero sopporta le potature a differenza di molte altre conifere. Per le sua caratteristiche e dato l’ottimo sapore dei grossi semi (ricchi di amido e dal gusto simile a quello dei pinoli) l’Araucaria del Cile può essere coltivata anche a scopo alimentare oltre che ornamentale. I semi conservati adeguatamente si mantengono anche 9 mesi e alcuni calcoli effettuati su piante adulte riportano che nel corso di una stagione vegetativa 18 araucarie adulte potrebbero produrre tanti semi da sostenere un uomo adulto per un anno intero. Senza arrivare a tanto e considerando la lentezza dello sviluppo della pianta, in condizioni ideali anche solo 3-5 araucarie di almeno 20-25 anni potrebbero fornire abbastanza semi per poter definire utilizzabile il raccolto. In alternativa gli individui maschili (per evitare che i grossi coni femminili spinosi cadano addosso a qualcuno) possono essere utilizzati come alberi ornamentali, in giardini esotici che magari riportino altre specie considerate fossili viventi come felci arboree tipo la Dicksonia antarctica, le Cycas, ma anche semplici felci erbacee (ne esistono di stupende e rustiche come l’Osmunda regalis) abbinate a Hosta e Heuchera entrambe in varietà. Per le qualità grafiche della sua chioma si può anche abbinare l’Araucaria del Cile a topiari, come i bossi a siepe e a sfera, in giardini moderni e minimal quasi di design, oppure come esemplare isolato e esotico in giardini ampi con bordure ben curate che alternino l’informale di perenni e graminacee allo strutturato dell’Araucaria abbinato a quello più volumetrico di altre conifere nane e/o altri sferoidali cespugli molto fitti e densi che creino opportuni giochi prospettici.
L’araucaria del Cile è sensibile a cocciniglie e afidi.
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