Tintura madre

In erboristeria, la tintura madre è un composto liquido ottenuto dall’ immersione e conservazione della pianta fresca, o di parti della pianta, in una soluzione di acqua ed alcool. La pianta, o alcune sue parti, vengono immerse nella soluzione alcolica che favorisce non solo la migliore estrazione del principio attivo vegetale, ma anche la sua conservazione ottimale. Il procedimento di immersione della pianta nella soluzione alcolica viene chiamato macerazione. Quest’ultimo procedimento serve anche per miscelare le piante con altri tipi di soluzioni che potranno essere composte da acqua e vino o acqua e olio. In tal caso non si avrà la tintura madre, ma solo una tintura semplice. Se la macerazione in soluzione idroalcolica avviene con la pianta secca si parlerà di tintura officinale.La tintura madre è una delle forme farmaceutiche più comuni in erboristeria. Perché il prodotto ottenuto dalla macerazione della pianta fresca in soluzione idroalcolica sia considerato tintura madre, ... continua

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prosegui ... , il rapporto tra pianta e soluzione deve essere di 1 : 10, vuol dire che per un grammo di pianta occorrono dieci grammi di soluzione idroalcolica. Il procedimento che porta alla creazione della tintura madre nel rapporto di diluizione così indicato, costituirà la base per ricavare ulteriori prodotti fitoterapici, le cosiddette “tinture figlie”. Le tinture madri non sono titolate, cioè non è possibile stabilire la quantità complessiva di principio attivo in esse contenuta, per tale ragione molti ne contestano la reale efficacia.Le tinture madri vengono ormai ottenute con qualsiasi tipo di pianta e sono usate per scopi fitoterapici o cosmetici. Si presentano sotto forma di gocce conservate in boccette da 50 ml cadauna, munite di contagocce. Spesso, le tinture madri vengono anche assimilate ai farmaci omeopatici, perché questi ultimi, al pari delle prime, sono prodotti facendo ricorso a un certo rapporto di diluizione. Gli erbostisti, comunque, non considerano corretta questa similitudine e tendono a separare nettamente le tinture madri dai rimedi omeopatici propriamente detti.Le tinture madri si assumono come qualsiasi altro farmaco in gocce, usando l’apposito contagocce della boccettina di acquisto. Questi rimedi erboristici, se non usati e correttamente conservati, hanno una scadenza di 5 anni. L’assunzione di una tintura madre va sempre concordata con un medico erborista competente perché ogni tintura madre ha una sua efficacia per specifiche condizioni. La dose giornaliera di gocce di tintura madre può essere compresa tra 30 e 100 gocce, tenuto conto degli opportuni aggiustamenti al ribasso dei dosaggi per bambini e anziani. L’alcool contenuto nelle tinture può avere, inoltre, una diversa gradazione che potenzia l’efficacia del principio attivo presente nelle gocce. I gradi alcolici della soluzione possono andare a 50 a 70. Proprio per la notevole presenza di alcool, le tinture madri non vanno usate da coloro che hanno problemi all’apparato digerente e gastroenterico. Ulteriori informazioni in merito, all’interno della nostra sezione.