Gelso da carta

Generalità

Il Gelso da carta (Broussonetia papyrifera) è un albero o un arbusto a seconda dei casi, dioico (ne esistono quindi esemplari maschili e esemplari femminili) appartenente alla famiglia delle Moraceae, originario dell’Asia orientale e naturalizzato nella nostra Penisola fin dal XVIII secolo. E’ un piccolo albero dalla chioma espansa soprattutto in senso orizzontale, che in condizioni ottimali di sviluppo difficilmente presenti in Italia arriva a 15 m di altezza, oppure un arbusto a chioma cespugliosa e bassa. Il tronco è spesso multiplo, sottile e dritto, con una corteccia liscia e color grigio-bruno che diventa screpolata col tempo lasciando intravedere il sughero violaceo sottostante. La vegetazione giovane è tomentosa. Le foglie caduche, lunghe 8-20 cm, sono semplici, alterne, di forma ovata alla base dei rami oppure profondamente lobate con 3-5 lobi a seconda dei casi all’apice dei rami. Il margine fogliare è dentellato. La pagina inferiore è grigiastra e tormentosa, la superiore verde e scabra, e il picciolo è lungo quasi quanto la lamina fogliare. I fiori maschili giallastri sono riuniti in spighe ascellari lunghe fino a 8 cm. Ognuno ha quattro tepali e quattro stami. I fiori femminili verdastri che sono riuniti in capolini sferici da cui si dipartono gli stili filiformi e rosati o rossastri che danno all’infiorescenza nel suo insieme un curioso aspetto capelluto. Ogni fiore attinomorfo ha un perianzio costituito da 2-4 lobi e l’ovario supero da cui si diparte lo stilo filiforme. La fioritura avviene tra maggio e giugno. Il frutto è un sorosio, cioè una mora simile a quella dei gelsi nostrani, di 1-2,5 cm di diametro, composto da drupe gialle o rosse a maturità. L’apparato radicale è sia fittonante che superficiale. L’allergenicità del suo polline non è elevata, ma dove cresce rigoglioso e abbondante il Gelso da carta può portare a reazioni allergiche di una certa intensità in persone predisposte, anche se non sono ancora stati identificati i suoi allergeni.
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Clima e terreno

fiori femminili gelso da cartaIl Gelso da carta si è naturalizzato in gran parte d’Italia comprese le isole, da 0 a 600 m sul livello del mare. Manca solo in Valle d’Aosta, Puglia e Calabria. E’ diffuso lungo strade e tragitti ferroviari, terreni incolti e marginali, siepi e boscaglie, e si diffonde facilmente e velocemente sia grazie alla sua frugalità che alla sua capacità pollonifera assai spiccata. E’ una pianta rustica che non tele le gelate (anche se lunghi e rigidi inverni la possono danneggiare), resistente ai venti salmastri e all’aridità. Predilige terreni profondi e sciolti, ricchi di humus, ma non ha difficoltà ad adattarsi alle più svariate condizioni edafiche. Richiede esposizioni in pieno sole e possibilmente riparate dai venti insistenti.

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Impianto e tecniche di coltivazione

La propagazione del Gelso da carta avviene soprattutto per via vegetativa, tramite taleo o polloni radicali. I polloni radicali vengono separati dalla pianta madre a fine inverno e lasciati in situ per circa un mese, poi vengono spostati in vaso o trapiantati direttamente a dimora avendo l’accortezza di non danneggiarne l’apparato radicale a fittone durante l’operazione pena il disseccamento della pianta. La pacciamatura favorisce lo sviluppo della pianta, ma in ogni caso l’accrescimento è rapido. Può essere impiegata con successo per consolidare terreni franosi e mobili come scarpate e argini di torrenti o canali. A scopo ornamentale può essere utilizzato in piccoli spazi assolati dove altre essenze non possano crescere con successo. Pur non essendo la più appariscente delle essenze arboree ha comunque un suo valore estetico, soprattutto se viene accostata ad altre specie, arbustive o erbacee perenni, che le facciano da supporto e migliorino l’estetica di insieme soprattutto nei mesi invernali.


Parassiti e malattie

Tra i patogeni che attaccano il Gelso da carta ricordiamo l’Agrobacterium tumefaciens che causa la galla del colletto, Pseudomonas syringae che causa clorosi batterica (non presente in Italia fino a prova contraria) e alcuni funghi. Può essere attaccato dal cosiddetto bruco americano o Ifantria americana (Hyphantria cunea), un lepidottero che ne causa pesante defogliazione durante l’estate.


Gelso da carta: Caratteristiche del legno

La corteccia del Gelso da carta viene usata in Polinesia per fabbricare un tessuto chiamato Tapa. In pratica i giovani fusti vengono tagliati dai gelsi allevati a ceppaia quando hanno raggiunto un diametro di 2,5 cm e 3-4 m di altezza, e la corteccia viene asportata in un’unica lunga striscia da cui si preleva la parte fibrosa interna che viene lavata e raschiata e successivamente appiattita e lavorata infeltrendola, per produrre alla fine il Tapa, poi sbiancato al sole e stampato con i coloranti tradizionali. In alternativa la scorza può essere usata per produrre un tipo di carta chiamata Washi, la cosiddetta carta giapponese, con cui si fanno origami, shodo (l’arte della calligrafia giapponese), stampe artistiche dette Ukiyo-e oltre a tutta una serie di suppellettili e persino vestiti.


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