Mimosa

Generalità

La Mimosa (Acacia dealbata) è un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Fabaceae o Leguminosae che dir si voglia. Arriva piuttosto velocemente a 25 m di altezza quando le condizioni edafiche e climatiche glielo consentono, anche se nel nostro paese di rado supera i 15 m (spesso meno). La chioma è rotondeggiante a maturità, più rada e spesso un po’ disordinata in fase giovanile. Il tronco è dritto, con la corteccia scura, quasi nera, con solchi. I rami più giovani sono verdi e tormentosi, con un andamento spigoloso. Le foglie lunghe circa 12 cm sono bipinnate, composte da piccoli segmenti lineari e parallelinervi, molto ravvicinati, stretti e allungati, lunghi 4 mm color verde chiaro, quasi bianco in certe cultivar, che si chiudono durante la notte oppure durante i temporali o le giornate particolarmente fredde. L’apparato radicale fortemente spollonante è piuttosto esteso e robusto, e ospita colonie di Rhizobium, batteri azoto fissatori che vivono all’interno dei noduli radicali della pianta. La fioritura avviene tra febbraio e marzo, ed è spettacolare. I fiori gialli sono ermafroditi, con la corolla rudimentale che non ha la classica forma papilionacea dei fiori di leguminosa, e in cui i numerosi stami assumono la funzione vessillare. Si riuniscono a formare racemi di capolini (in numero di 20 o anche più) con diametro di circa mezzo centimetro. Sono profumatissimi e il loro polline abbondante può risultare anche molto allergenico. Il frutto è un legume prima verde chiaro, poi bruno a maturità, lungo 6-12 cm e contenente piccoli semi scuri lunghi 4-5 mm.
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Clima e terreno

fiori mimosaIn fatto di clima la Mimosa nel nostro paese non ha vita facile. La troviamo infatti naturalizzata in Liguria, Calabria e Sicilia, oltre che nell’Isola d’Elba. In realtà può essere coltivata in tutta la zona dell’Ulivo, e ovunque il rigore del clima venga mitigato per qualche motivo (la presenza di un grande lago, un’esposizione particolarmente riparata, eccetera). Eliofila, esige assolutamente il pieno sole. Non vegeta su suoli pesanti e soprattutto su suoli calcarei. Il terreno ideale è leggero e ben drenato, al limite di medio impasto, a reazione neutra o acida. Sopporta la siccità e l’umidità del suolo. Non è particolarmente rustica, eppure eccezionalmente e per brevi periodi può tollerare temperature di -10°C. Non sopporta i venti forti.

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Impianto e tecniche di coltivazione

La Mimosa si riproduce da seme, o subito dopo la raccolta in serra riscaldata e in posizione molto soleggiata, oppure usando sementi conservate che però vanno scarificate, tenute in ammollo in acqua calda per 12 ore, e poi seminate in serra riscaldata a Marzo. Dopo 3-4 settimane avviene la germinazione (a 25°C). Dopo il ripicchettamento in contenitori singoli, i semenzali vanno mantenuti al chiuso per tutto il loro primo inverno, e poi messi a dimora nella tarda primavera o all’inizio dell’estate. Il primo inverno trascorso all’aperto vanno protetti dal freddo. La propagazione vegetativa invece viene effettuata a partire da talee semilegnose in Luglio-Agosto, mantenute in serra tutto il primo inverno e messe a dimora passato il rischio di gelate la stagione seguente. La Mimosa è una specie in grado di consolidare i terreni, dato l’apparato radicale esteso, e di migliorarli a causa della sua simbiosi con batteri azoto fissatori. Per le sue caratteristiche è la pianta adatta a giardini riparati, in climi dolci d’inverno e caldi d’estate. Può essere coltivata a ridosso di un muro caldo e esposto a sud in climi più rigidi, ma dà il suo meglio se fatta crescere libera di espandersi. Ideale come elemento sul fondo del mixed border all’inglese, accostata a grandi rododendri o aceri giapponesi dall’emissione fogliare particolarmente colorata, davanti a conifere che la facciano da sfondo, oppure circondata da cespugli che vadano a fiore nello stesso periodo della Mimosa, come per esempio un cotogno da fiore, una Fatsia japonica, o una cultivar adatta di Prunus, o un Leptospermum sempreverde. Data l’intensità del profumo dei fiori di Mimosa è meglio non associare la pianta con specie dalla fioritura altrettanto profumata e contemporanea alla sua, quali per esempio un Calicanthus o un Abeliophyllum. Come esemplare isolato, magari in vaso per poter essere ricoverata al riparo in inverno nei climi meno clementi, è ideale circondata da bulbose primaverili quali ornitogallo, giacinti, tulipani e chionodoxa.


Parassiti

Viene attaccata da cocciniglie e Cacopsylla piricola


Mimosa: Varietà

Tra le varietà di Mimosa segnaliamo:

“Kambah Karpet” forma prostrata della pianta, che cresce per un raggio di 3 metri, formando un tappeto vegetale molto denso, alto al massimo 20 cm, di solito solo nel punto in cui il fusto principale emerge dal terreno. Ideale come ricadente. Si propaga per talea semilegnosa in autunno.

“Pendula” molto particolare, forse più adatta come esemplare isolato in vaso che in un giardino a meno di non farla crescere a ridosso di un muro da coprire. Habitus piangente, rami spigolosi ben evidenti.

“Rustica” più resistente al freddo, foglio verde argento, in fiore da marzo a giugno, alta da 6 a 9 m.

Esistono inoltre alcuni ibridi di Mimosa con una congenere, Acacia baileyana, tra cui le cosiddette Mimosa “Mirandole”, “Tournaire” e “Gaulois”.


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  • albero di mimosa Con il termine mimosa si indica comunemente un arbusto appartenente al genere delle acacie, in particolare l'acacia deal
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