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In Italia la Quercia vallonea è presente da 0 a 200 metri sul livello del mare solo in Campania e in Puglia, nel Salento, nella zona del comune di Tricase, dove tra le altre si trova la famosa Quercia del cento cavalieri, una Quercus macrolepis di più di 700 anni di età che deve il suo nome al fatto che la sua chioma larga più di 25 m fornì riparo a cento cavalieri armati. Probabilmente la presenza della Quercia vallonea in Italia non è da considerarsi naturale, anche se certuni attribuiscono la sua presenza nel Salento, che ha caratteristiche geologiche e climatiche simili a quelle dei Balcani, a un remoto abbassamento del livello del mare e al conseguente crearsi di un ponte di terra tra le due regioni con diffusione della flora da una parte all’altra. Molti attribuiscono la sua presenza a monaci basiliani tra i secoli X e XI. La Quercia vallonea è eliofila e xerofila, e prospera in un clima mediterraneo con elevate piogge autunnali e su terreni calcarei poveri, in campi e boschi aridi. Non è assolutamente rustica.
La propagazione della Quercia vallonea avviene per seme subito dopo la raccolta, come per tutte le querce, anche perché i semi perdono velocemente la loro vitalità. La messa a dimora dei semenzali va effettuata in giovanissima età (entro i due anni) dato che il suo apparato radicale non tollera assolutamente i disturbi. In alternativa la semina può essere effettuata direttamente a dimora proteggendo le ghiande e le piantine da topi e scoiattoli. Può sopportare ombreggiamenti parziali solo nella fase giovanile. Non va potata dato che la pianta dà il suo meglio se lasciata libera di espandersi e crescere come preferisce, ma in caso si renda necessaria una portatura la pianta non ha problemi a sopportarla. Ideale, in climi idonei, come esemplare isolato in contesti molto ampi.
Se la pianta viene coltivata all’interno del suo naturale areale di distribuzione presenta una resistenza alle malattie ottimale. In particolare risulta resistente ai funghi del genere Armillaria.
Il legno semiporoso della Quercia vallonea è molto duro e altresì lungamente durevole. Contiene elevate quantità di tannino che lo rendono atto a impieghi a contatto con l’acqua.
Ricordiamo la bellissima varietà “Argentea” dalle foglie grigio blu, molto resistente a siccità e malattie e dalla chioma ampia. Inoltre sono stati segnalati diversi ibridi con altre specie di quercia.
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