Il Salice purpureo è presente in tutta Italia con l’unica eccezione delle Marche, lungo corsi d’acqua e sui greti dei fiumi, su suoli poco evoluti ghiaiosi o sabbiosi. Il suo areale di distribuzione va da 0 a 1800 metri sul livello del mare. Il suo habitat tipico è quello del bosco ripariale, con altri salici quali Salice ripaiolo e Salice azzurro, Ontano bianco e Olivello spinoso. Non ha preferenze particolari riguardo al terreno e resiste bene all’aridità. E’ una pianta rustica e amante del sole, ma può vivere anche in mezzombra.
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Si propaga molto facilmente per talea, come tutti i salici, anche solo piantando astoni nel terreno, oppure per seme subito dopo la raccolta (la germinazione è rapidissima, spesso avviene nel giro di 24 ore). La pianta per le sue caratteristiche è ideale in piccoli giardini che non abbiano laghetti o terreni molto umidi ma nei quali si voglia introdurre un salice di piccole dimensioni e bella presenza. Ideale come focal point invernale, per siepi libere o bordure, accostato a cornus da ramo, noccioli contorti e non, o altri salici più imponenti, può essere impiegato per creare intrecci viventi cioè vere e proprie strutture in cui i rami degli arbusti vengono intrecciati e lasciati crescere per dare vita a un graticcio o altra struttura. Ideale per rinsaldare suoli instabili.
Tra i parassiti ricordiamo gli acari Eriophyes triradiatus, il rodilegno rosso, il Punteruolo del pioppo, il Bombice del salice. Come altri salici è soggetto a Mal bianco, Carie del legno, Ruggine, Tracheomicosi e Cancri.
I giovani rami vengono usati per produrre panieri, stuoie e cesti o per produrre legacci utili in agricoltura.
Oltre alla specie tipica e ai molti ibridi spontanei (generati con varie altre specie di salici) segnaliamo due sottospecie presenti in Italia, S. purpurea eburnea, endemica in Sardegna, e S. purpurea angustior presente in Friuli e Lombardia. Inoltre sono state selezionate diverse cultivar di valore ornamentale tra cui ricordiamo:
“Nana” alto fino a 2 m al massimo, molto compatto, adatto all’arte topiaria in piccoli spazi, o come parte del mixed border all’inglese o di una siepe libera. Davvero molto bello.“Eugenii” molto simile a “Lambertiana”, clone maschile con amenti che da violetti diventano rossi e poi gialli, rustico e vigoroso, alto fino a 3-5 m, può essere usato per fare cesti.“Green dicks” con rami color verde brillante in inverno, alto da 2 a 5 m, molto vigoroso specialmente se viene potato ogni anno. Adatto per creare piccoli panieri.“Pendula” può essere lasciato crescere come cespuglio piangente oppure forzato a formare un piccolo salice piangente adatto a spazi ridotti, rimuovendo i germogli inferiori oppure innestandolo su un portainnesto non più alto di 2 m. I rami sono prima marroni poi bianco-grigi.“Streamco” non adatto alle zone aride perché richiede grande umidità, ideale per il controllo dell’erosione e per la produzione di canestri e ceste data l’elevata produzione di rami.
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