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La borragine preferisce i climi temperati, sopporta bene sia le alte che le basse temperature. Le esposizioni migliori sono gli ambienti in pieno sole, ma si sviluppa senza problemi anche in zone semi-ombreggiate. In fatto di terreno è piuttosto adattabile, infatti vegeta bene su suoli poveri, vulcanici e calcarei, comunque predilige i terreni sciolti, di medio impasto, fertili, con poca sostanza organica e ben drenati, mentre rifugge quelli compatti ed umidi in quanto soggetti a ristagni idrici. È una specie di origine orientale, attualmente è diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. Nel nostro Paese cresce spontanea negli incolti e nei campi coltivati, tanto da essere considerata un’erba infestante; in Sicilia è in grado di svilupparsi fino a 800 m di altitudine.
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La borragine si propaga per auto disseminazione. La prima operazione consiste nella preparazione del letto di semina, inizialmente il terreno viene dissodato ed in seguito amminutato. La semina si può effettuare in autunno ed in primavera per avere rispettivamente una fioritura primaverile, con piante più grandi, ed estiva; in Sicilia con la semina autunnale si ottengono i fiori da gennaio ad aprile. I semi mantengono per diversi anni la loro capacità di germinazione e vanno posti nel terreno ad una profondità di 2-3 cm, ad una distanza tra le file di 60 cm e di 20 cm sulla fila, con una densità di 8 piante/mq.
La borragine è coltivata negli orti e nei giardini familiari, si adatta anche alla coltivazione in vaso sia all’aperto che in casa. La nascita delle piantine si verifica in seguito alle prime piogge, se la densità è troppo elevata vengono diradate le piantine meno vigorose. Questa pianta non necessita di particolari cure colturali, le eventuali erbe infestanti si eliminano manualmente; normalmente non vengono eseguite concimazioni ed irrigazioni in quanto la borragine resiste bene alla siccità, accontentandosi dell’acqua piovana. La raccolta delle foglie è scalare ed avviene durante la primavera, a fioritura avvenuta vengono raccolte soltanto le foglie giovani; se le foglie si essiccano i principi attivi non si mantengono. I fiori si raccolgono da aprile fino all’autunno. La borragine è una pianta rustica, per cui ha una buona resistenza ai parassiti.
Le foglie sono diuretiche e, grazie alle loro proprietà emollienti dovute al contenuto di mucillagini, si utilizzano per la preparazione di infusi e decotti molto efficaci per calmare la tosse stizzosa delle bronchiti. Un altro impiego clinico si ha nella prevenzione di molte patologie legate all’invecchiamento: ipertensione, arteriosclerosi, artrite reumatoide. Sul fronte esterno e dermatologico si possono usare le giovani foglie della borragine, che centrifugate con crescione e tarassaco, danno un succo depurativo eccellente per la carnagione. I fiori favoriscono la sudorazione e mantengono equilibrata la temperatura corporea. Le foglie di borragine hanno un sapore che ricorda il cetriolo ed è la più utilizzata in cucina tra le piante selvatiche. Con le foglie si preparano macedonie, bibite alla frutta, insalate e possono sostituire gli spinaci in quanto ricche di potassio e calcio; i fiori canditi possono decorare torte e pasticcini.
Dai semi viene estratto un olio essenziale contenente acidi grassi polinsaturi, in particolare quello gamma linolenico. Questi acidi sono i precursori di numerose sostanze, come prostaglandine e leucotrieni, che agiscono nell’organismo come modulatori di funzioni biologiche diverse. L’olio essenziale ha una funzione antinfiammatoria, l’uso viene suggerito nella sindrome premestruale, nelle dermatiti croniche e in caso di eczema atopico, soprattutto nel bambino, e in tutte le condizioni nelle quali è necessario mantenere una normale idratazione cutanea. L’impiego di prodotti ottenuti con l’olio di questa pianta è sconsigliato a chi ha una predisposizione anche latente verso l’epilessia.
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