Cappero - Capparis spinosa

Generalità

Il cappero appartiene alla famiglia delle Capparidacee, al genere Capparis ed alla specie spinosa, comprendente due sottospecie: rupestris, un arbusto alto 1,5-2 m con chioma fitta, foglie caduche e portamento assurgente nella parte terminale dei rami, inermis, il cappero comunemente utilizzato.

Il C. spinosa inermis è una pianta perenne, alta 40-70 cm, con un portamento cespitoso; il fusto è subito ramificato, lignificato alla base ed erbaceo all’apice, i rami sono lunghi, inizialmente eretti ed in seguito striscianti o ricadenti. Le foglie sono sempreverdi, alterne, subrotonde, a margine intero, carnose, di color verde scuro, lisce o leggermente pelose e con due brevi spine ricurve alla base del picciolo, esse però sono erbacee per cui tendono a cadere. I fiori sono grandi, profumati, appariscenti, dotati di quattro petali bianchi con sfumature rosate e di stami violacei, singoli, con un lungo peduncolo ed inseriti all’ascella delle foglie; la fioritura avviene da maggio a settembre.

Il frutto è una bacca di colore verde, carnosa, con una polpa rosacea contenente numerosi semi reniformi, neri o giallastri, aventi dimensioni di 1-2 mm. A maturità il frutto si apre con una fessura longitudinale. Le parti utilizzate della pianta sono i boccioli fiorali ancora chiusi, che sono piccoli, duri e molto aromatici, e, in minor misura, i frutti immaturi.

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Clima e terreno

Il cappero preferisce i climi temperati caldi, tropicali e subtropicali; in estate le temperature ottimali per il suo sviluppo sono di 35-40 °C, se esposto a sud i valori termici minimi si aggirano intorno ai 9-12 °C, abbassandosi con esposizioni diverse. Nella fase giovanile le esposizioni migliori sono gli ambienti mediamente ombreggiati, una volta che le piante hanno ben lignificate si accrescono ottimamente in pieno sole, meglio se riparato dai venti. In fatto di terreno il cappero è piuttosto adattabile, infatti vegeta bene sui suoli aridi, sassosi, poveri, sabbiosi, molto ben drenati e calcarei, mentre rifugge quelli compatti in quanto soggetti ai ristagni idrici. Fin dall’antichità questa specie è coltivata nel bacino del Mediterraneo, cresce spontanea soltanto sui substrati calcarei come rupi, falesie e vecchie mura.

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Propagazione

Il cappero si propaga per seme o per talea. Il primo è un metodo complicato in quanto la germinazione dei semi è molto lenta e soltanto il 5-10 % di essi sopravvive; è una pianta che fa fatica ad adattarsi alle condizioni ambientali diverse rispetto a quelle che trova in natura. La semina si effettua ad inizio primavera in un substrato leggero, tenuto all’aperto durante l’estate ed al riparo in autunno–inverno. Le piantine vengono messe a dimora nel suolo oppure nei vasi la primavera seguente. I semi, se posti nelle fenditure dei muri, vanno inseriti in un pezzo di muschio per essere protetti e mantenuti umidi durante l'inverno. La propagazione per talea è quella più praticata, vengono prelevati dei pezzi di ramo di 2-3 anni lunghi 7-10 cm che si pongono a radicare in un substrato di sabbia e torba, utilizzando anche delle polveri per favorire l’emissione di radici. In primavera, una volta avvenuto l’attecchimento, le piantine vengono messe singolarmente in vasetti; trascorso un anno sono pronte per il trapianto.


Tecniche di coltivazione

Il cappero può essere coltivato come pianta ornamentale in giardino, soprattutto nelle fessure dei muri formando cespi con rami ricadenti lunghi anche diversi metri, negli orti familiari in piena terra oppure in vaso. Le piante adulte richiedono una potatura dei rami vecchi e secchi. Questo arbusto non necessita di particolari cure colturali una volta messo a dimora. La concimazione si può effettuare con concimi complessi a lento rilascio se necessario. La pianta resiste molto alla siccità estiva accontentandosi dell’acqua piovana, le piantine giovani e quelle coltivate in vaso invece necessitano in annaffiature. I boccioli fiorali si raccolgono prima della fioritura e generalmente ogni dieci giorni, quelli più piccoli sono i migliori; sia i frutti immaturi che i boccioli fiorali vengono conservati sotto sale o aceto. Il cappero è una pianta molto rustica, per cui solitamente non è soggetto ad attacchi di parassiti, nel caso di ristagni idrici si possono instaurare i marciumi radicali, che provocano un ingiallimento della pianta.


Cappero - Capparis spinosa: Proprietà ed utilizzo

Il cappero stimola l’appetito e le funzioni digestive, infatti è indicato nei casi di debilitamento dell’organismo, i boccioli fiorali sono digestivi e portano beneficio alla circolazione superficiale cutanea. La scorza della radice viene utilizzata per l’ottimo effetto diuretico. Il cappero è considerato un ingrediente fondamentale della cucina mediterranea; viene impiegato per salse, sughi di pomodoro, per insaporire le insalate, per condire pesci, peperoni arrostiti, pizze e focacce. Inoltre è impiegato come pasta da spalmare su panini e tartine. Per aumentare la digeribilità dei cibi si aggiungono dei capperi dissalati ai piatti particolarmente grassi, agevolando la funzione epatica.



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