Carambola - Averrhoa carambola

Generalità

La carambola appartiene alla famiglia delle Oxalidacee, al genere Averrhoa ed alla specie carambola. È un albero a lenta crescita che può raggiungere un’altezza compresa tra 5 e 12 m, tende ad assumere un portamento cespuglioso; sul corto fusto si inseriscono molte branche le quali vanno a costituire una chioma ampia e tondeggiante. Le foglie sono caduche, alterne, disposte a spirale, composte da 2 a 11 foglioline ovate o ellittiche, allungate, con una pagina superiore liscia e di color verde intenso e quella inferiore ricoperta da una fitta peluria. I fiori, di color rosso-violaceo, sono piccoli e riuniti in infiorescenze inserite sui rametti all’ascella delle foglie. La carambola può essere sia autofertile che autosterile, nell’ultimo caso necessita della presenza di impollinatori.

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Frutti

Il frutto è una bacca allungata di color giallo-ceroso a maturità, lunga 10-12 cm, larga 4-6 cm e generalmente pentalobata. La polpa è succosa, più o meno acida, con un sapore di fondo dolce, croccante, gialla a maturazione completa e contiene oltre 12 semi, che sono piatti, sottili e marroni.

Il frutto immaturo è verde ed ha un sapore fortemente astringente. È denominato frutto stella perché assume questa forma se tagliato a spicchi in sezione trasversale. La bacca è ricca di vitamina C, potassio, fibra e contiene acido ossalico. Nel corso di un’annata la pianta fruttifica 2-3 volte, per cui si possono trovare contemporaneamente fiori e frutti in via di sviluppo o maturi.


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Clima e terreno

La carambola preferisce i climi tropicali e subtropicali, teme le basse temperature invernali infatti non è in grado di tollerare a lungo temperature vicine allo zero, la stessa cosa vale per i venti caldi;

le piogge molto forti ostacolano l’impollinazione e, quindi, la fioritura.

Generalmente è coltivata al di sotto dei 500 m, in India fino ad un’altitudine di 1200 m; l’esposizione migliore è in pieno sole. In fatto di terreno è una specie adattabile, però predilige terreni subacidi, limosi ed argillosi, purchè ben drenati in quanto non sopporta i ristagni idrici prolungati. La carambola è originaria dello Sri Lanka e dell’India, viene coltivata in tutto il sud-est asiatico, in Brasile, in Ghana, in America centrale ed in Florida; è in grado di fruttificare bene anche in Sicilia se coltivata in aree ben riparate.


Varietà

Le cultivar di carambola si distinguono tra loro in base alla dimensione del frutto ed al contenuto di acido ossalico. Le varietà a frutto piccolo hanno un sapore acido ed aromatico e contengono elevate quantità di acido ossalico, mentre quelle col frutto più grosso sono meno aromatiche, piuttosto dolci ed hanno un basso contenuto in acido ossalico. Durante gli anni 60 è stata ottenuta la cultivar Golden Star, caratterizzata da una minor sensibilità alla clorosi nei suoli alcalini e da autofertilità; il frutto è grosso, molto lobato, decorativo e presenta un sapore dolce-acidulo. Le varietà dolci più importanti sono Arkin, Maher Dwarf e Thayer.


Tecniche di coltivazione

La carambola si propaga per seme, per talea, che però fatica a radicare, e per innesto. La vitalità del seme dura pochi giorni, per cui si ricorre a semi ben sviluppati per ottenere i semenzali, caratterizzati da eterogeneità e da una lenta messa a frutto. Per accorciare l’entrata in produzione sui semenzali di almeno un anno di età vengono innestate le cultivar migliori.

La chioma di un albero adulto assume dimensioni considerevoli, per cui le distanze d’impianto minime sono di 6 X 6 m, addirittura di 9 X 9 m se l’impianto si realizza su terreni ideali per la specie; la densità varia tra 100 e 300 piante/ha. La concimazione consiste nel somministrare azoto, fosforo e potassio almeno 3-4 volte all’anno; qualora si verificassero fenomeni di clorosi si interviene con dei chelati di ferro, sui terreni calcarei bisogna apportare concimi a base di microelementi quattro volte all’anno. La carambola, per fornire produzioni di qualità, necessita di 1800 mm di pioggia ben distribuiti durante tutto l’arco dell’anno, per cui durante i periodi poco piovosi l’irrigazione viene effettuata frequentemente. La carambola è una specie poco soggetta ad attacchi di parassiti, i più pericolosi sono le mosche della frutta, le formiche e gli uccelli.


Carambola - Averrhoa carambola: Raccolta ed utilizzo

Nelle zone tropicali come la Malesia la pianta fruttifica tutto l’anno, in India la raccolta si effettua nei mesi di settembre-ottobre ed a dicembre-gennaio, mentre in Florida viene eseguita in tre epoche: fine estate, novembre-dicembre e marzo-aprile. A maturazione completa i frutti cadono a terra, però l’epoca di raccolta ottimale si ha quando il frutto stella assume una colorazione verde chiara con una punta di giallo; in seguito i frutti sono conservati per 2-4 settimane a temperature comprese tra 10 e 20 °C per giungere alla maturazione. I frutti maturi sono utilizzati come contorno all’insalata o all’avocado, vengono inoltre destinati alla preparazione di salse, marmellate, gelatine e frutti; le bacche immature sono impiegate ancora verdi, hanno un sapore simile al limone e si usano per guarnire i dolci.



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