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Il chinotto preferisce i climi temperati caldi e subtropicali, è sensibile ai freddi invernali ed alle escursioni termiche troppo elevate. Le temperature ottimali per lo sviluppo vegetativo e riproduttivo variano da 22 a 32 °C, mentre al di sotto dello zero la pianta rischia di morire. L’albero teme i forti venti, per cui in zone soggette a questi fenomeni è necessario adottare delle barriere frangivento, viene esposto in ambienti molto soleggiati. Il chinotto predilige i terreni sciolti, di medio impasto, fertili, profondi, ben drenati e con un buon contenuto di sostanza organica, mentre rifugge i suoli troppo argillosi e compatti in quanto risulta sensibile all’asfissia radicale. È una specie originaria della Cina meridionale, ma è coltivata prevalentemente in Italia nella riviera ligure e nelle prime colline litoranee in provincia di Savona, in minor misura è presente in Calabria, Toscana, Sicilia e nella costa azzurra francese.
La pianta di chinotto è un'albero poco comune nel territorio italiano. Viene coltivato solo vicino alle coste liguri e in alcune zone della Sicilia. Le credenze popolari vedono il chinotto un frutto i...
Il bergamotto appartiene alla famiglia delle Rutacee, al genere Citrus ed alla specie bergamia.È un piccolo albero, alto 3-4 m, con un tronco dritto a sezione rotonda e ben ramificato ed una cortecc...
L’asimina appartiene alla famiglia delle Annonacee, al genere Asimina ed alla specie triloba. È una pianta originaria degli Stati Uniti, è diffusa in alcuni stati del nord e costituisce fitte boscag...
Il corbezzolo appartiene alla famiglia delle Ericacee, al genere Arbutus ed alla specie unedo. È un piccolo albero sempreverde a lenta crescita, alto mediamente 5-7 m, con una forte attitudine pollo... ![]() | PIANTA DI ARANCIO CON FRUTTI ALTEZZA CM 140/160 AGRUMI DI SICILIA Prezzo: in offerta su Amazon a: 19,8€ |
Questa pianta si propaga per innesto, i portainnesti più impiegati sono gli aranci amaro e trifogliato. Il primo è in grado di adattarsi su terreni limosi, argillosi ma ben drenati e moderatamente calcarei, mentre rifugge quelli troppo compatti. L’arancio trifogliato teme i suoli calcarei, però vegeta bene su quelli umidi e compatti, rispetto all’arancio amaro resiste meglio al freddo ed ai parassiti e induce una minore vigoria alla cultivar innestata su di esso.
La lavorazione profonda del terreno è preceduta da una concimazione di fondo a base di letame maturo. La forma di allevamento adottata è il globo a chioma piena, con le branche inserite sul fusto a 40-50 cm da terra. Questo sistema facilita le cure colturali come potatura e raccolta, protegge la pianta dall’elevata insolazione e dai venti forti, ostacola la crescita delle erbe infestanti intorno all’albero grazie all’ombreggiamento e favorisce una rapida entrata in produzione in quanto necessita di poche operazioni di potatura in fase d’allevamento. L’entrata in produzione dell’albero avviene al 4°-5° anno dalla messa a dimora. La potatura si effettua ogni anno, in primavera, è piuttosto energica e consiste nell’eliminazione dei rametti affastellati in modo da lasciare quelli ben distanziati per favorire un buon arieggiamento della chioma, dei succhioni, dei rami secchi e malati. La concimazione viene eseguita durante l’inverno col letame maturo. Il periodo estivo è caratterizzato da poche precipitazioni, per cui bisogna intervenire con l’irrigazione.
La raccolta dei frutti è scalare: da metà settembre a tutto dicembre, cogliendo un terzo di frutti verdi e due terzi di frutti gialli ed aranciati. In media una pianta può dare, nel periodo medio di produttività, 400-500 frutti di dimensioni e grado di maturazione diversi. Commercialmente i frutti si classificano in regolari (da 18 g in su), medi (9-17 g), piccoli (meno di 9 g). L’impiego principale dei piccoli esperidi amari è per la preparazione della bevanda conosciuta come chinotto. Altri utilizzi consistono nella preparazione di canditi, liquori, marmellate e mostarde.
Il chinotto è una pianta soggetta ad attacchi di parassiti, tra i funghi il più pericoloso è il mal secco, che provoca l’occlusione dei vasi interrompendo il trasporto della linfa, per cui è consigliabile proteggere le piante dalle avversità meteoriche come la grandine, eliminare i rami infetti ed eseguire trattamenti preventivi con fungicidi a base di rame. Tra i parassiti animali si ricordano le cocciniglie, la tignola della zagara e l’acaro ragnetto rosso, in questi casi al superamento delle soglie di intervento si possono effettuare trattamenti chimici, tenendo conto della presenza degli insetti utili.
Il chinotto frutto è un agrume della stessa famiglia di arancio, limone, bergamotto, pompelmo, ecc. Sembra derivi da una
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