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La coltivazione a partire dai semi è sconsigliata, a meno che non si voglia ricavare una varietà specifica di mandarino cinese conoscendo approfonditamente le tecniche di giardinaggio. È molto più comune l'acquisto presso il vivaista o il negozio di fiducia di un esemplare adulto, magari già carico di frutti. Per la coltivazione all'interno dei vasi potremo scegliere un contenitore più grande di quello in cui è contenuto, mettere dall'altro terriccio e sistemare la pianta con tutto il panetto di terra. Il rinvaso andrebbe fatto in primavera, quando il mandarino cinese è nella fase vegetativa di riposo. Per il trapianto, invece, faremo una buca adeguatamente profonda per ospitare la pianta. Preferibilmente dovremo fare questa operazione in inverno. Nel mese di maggio faremo una potatura durante la quale elimineremo i rami non produttivi e secchi per favorire un migliore sviluppo.
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Il mandarino cinese può essere coltivato all'interno del vaso in cui ci viene venduto. Quando la pianta sarà troppo grande sceglieremo un altro contenitore dove andremo a mettere del terriccio misto a fertilizzante per favorire la ripresa vegetativa. Per quanto riguarda la coltivazione in pieno campo, invece, dovremo assicurarci che la terra sia abbastanza fertile. Prepareremo con largo anticipo il terreno vangando energicamente alla profondità di almeno 50cm. Cercheremo di rendere il substrato leggero, all'occorrenza aggiungendo del terriccio e della sabbia. La terra dovrà garantire un drenaggio ottimale, ovvero le precipitazioni atmosferiche, anche se abbondanti, non dovranno creare pericolose pozzanghere. Arricchiremo la terra con del fertilizzante organico o del letame maturo misto a compost ben decomposto. In fase di fruttificazione potremo aggiungere ancora concimazione.
Il mandarino cinese, sebbene sia una pianta che come si evince dal nome non è originaria dell'italia, si adatta bene al nostro clima. Potremo coltivarlo in tutte le regioni d'Italia seguendo pochi e semplici accorgimenti. Al sud potremo piantarlo direttamente a dimora senza particolari problemi. Nel nord Italia e nelle zone collinari, invece, è meglio tenerlo in vaso, in modo da metterlo al riparo quando l'inverno si fa molto freddo. Il mandarino cinese resiste anche a temperature di pochi gradi al di sotto dello zero, purché protetto con un telo di tessuto non tessuto. La collocazione ideale sarebbe in pieno sole, dove l'irraggiamento diretto arriva per tutto l'arco della giornata. La pianta è abbastanza resistente all'attacco di parassiti e soltanto la cocciniglia può essere un problema frequente, risolvibile con un olio specifico anticoccidico.
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