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Il Noce è un albero abbastanza autonomo che viene coltivato anche per sfruttare il suo pregiato legno. È un albero che attecchisce su circa tutti i terreni, prediligendo l'ambiente collinare, poco esposto all'umidità e abbastanza fertile. Sono sconsigliati i terreni argillosi perché poco drenanti. Le tecniche per la propagazione avvengono per seme o per innesto. La semina delle noci viene effettuata nel periodo autunnale. Le piante saranno pronte per la messa a dimora dopo il secondo anno di coltivazione dal momento della semina. Potranno subire l’innesto della varietà prescelta nel periodo invernale. I sesti di impianto variano da 10 metri tra le file e le piante nei terreni più piccoli mentre in quelli più estesi si aumentano a 15 metri. Per quanto riguarda la potatura, ci si orienta ad ottenere la cosiddetta potatura verde. Quando i germogli si sviluppano fino a circa 20/25 cm si attua un primo taglio che decide la lunghezza del fusto. In questa fase si deve cercare di rimuovere tutti i polloni, per poter ridurre gli altri rami di almeno due foglie dall'asse centrale. Il secondo intervento di potatura si svolge nel mese di luglio per garantire sviluppo al germoglio centrale.
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Il Noce è un albero la cui somministrazione di concime dipende anche e soprattutto da esigenze nate qualora la pianta dovesse trovarsi in particolari terreni carenti di alcune sostanze. Nella maggior parte dei casi è consigliato l'apporto di concimi chimici dopo il quinto anno di età, mentre nel periodo giovanile della pianta sono più adatti i concimi organici. Come per molti altri alberi la concimazione viene suggerita ogni uno/due anni con letame ben maturo o altri concimi organici che vengono integrati con concimi chimici a base di fosforo, potassio, microelementi e in particolare azoto, il quale deve fungere da energizzante. Nei terreni poco fertili è necessario rincarare la dose e la frequenza degli interventi. La concimazione prevede quindi, l'apporto di molto azoto fino al quinto anno, e successivamente l'aggiunta di potassio e fosforo, dosati in maniera tale da ottenere rispettivamente un rapporto di concimazione di 2:1:2.
Nonostante il Noce sia un albero che si distingue in maestosità e imponenza non manca di essere, in alcuni casi, bersaglio di parassiti o malattie fungine. Un dei più temuti è senz'altro il verme, che elude i controlli costituiti dai molteplici strati protettivi della noce e va a cibarsi internamente della stessa. Un altro parassita molto pericoloso è il rodilegno, che è in grado di danneggiare il legno poiché capace di scavare lunghe e profonde gallerie nel fusto dell'albero. L'antracnosi è invece un fungo in grado di apportare dei seri danni alla pianta di Noce, dal momento che oltre alla cascola dei frutti causa anche una caduta repentina e totale delle foglie dell'albero. Inoltre laddove il terreno è molto umido, freddo o preda dei ristagni idrici diventa luogo ideale del marciume radicale, che provoca tumefazioni e cancri alle radici o alla base del tronco portando il Noce irreparabilmente alla morte. Questi pericoli naturali a volte anche insiti all'interno del terreno, si sconfiggono applicando dei trattamenti di prevenzione e sfruttando dei prodotti a base di rame (poltiglia bordolese e ossicloruri).
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