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Le piantine, solitamente, si ricavano da polloni radicali, oppure tramite talee preparate dai vivaisti. La radicazione è facile, pertanto all'inizio può essere sufficiente avere un solo arbusto, il quale ogni anno darà origine a varie nuove piantine, tanto che in parte dovranno venire eliminate tramite potatura. Le piantine vanno messe a dimora a distanza di 50 cm l'una dall'altra, su file distanti quasi 2 metri, ovvero poco più dell'altezza della pianta adulta. Data l'inconsistenza dei rami, gli arbusti, crescendo, necessiteranno di adeguato sostegno: vi occorreranno alcuni paletti e dei fili, ai quali legare, poi, i germogli in crescita. Al momento dell'impianto scavate un solco, profondo circa 20 cm e largo il doppio, concimate con 30 g di concime complesso per pianta, poi sistemate nel solco l'apparato radicale di ogni piantina, con il colletto a livello del suolo. Buona norma è mettere intorno alle radici una miscela di torba e terriccio. Dopo l'impianto, accorciate le piantine a circa 20 cm da terra. Al primo anno lasciate che i germogli crescano liberamente, mentre sl secondo anno lasciatene solo 2 o 3; dal terzo anno in poi, invece, anche 6-7 a cespuglio.
I lamponi si raccolgono con estrema facilità, ma con altrettanta facilità sono soggetti a deterioramento, ed è facile spappolarli. La raccolta va eseguita scalarmente, mano a mano che i frutti maturano, in cinque o sei riprese, mediamente un paio di volte per settimana. In vicinanza della maturazione, per evitare danni da uccelli, in particolar modo vicino ai caseggiati, è opportuno proteggere la coltivazione dei lamponi, coprendo gli arbusti con teli di garza o con apposite reti di plastica, che si trovano in vendita presso i centri di giardinaggio. Subito dopo la raccolta, potate, con un taglio rasoterra, i rami che hanno fruttificato, lasciando solo 6 o7 nuovi rami, ben distanziati fra loro e alti 1,5 m da terra. Questa potatura non va bene, ovviamente, per le varietà rifiorenti, che vanno potate solo in inverno, oppure alla fine della produzione autunnale. Vista la rapida deperibilità dei frutti, congelate quelli che non consumate subito. A questo scopo sono maggiormente adatti i lamponi neri, i quali, essendo più consistenti dei lamponi rossi, meglio si prestano alla conservazione.
I modi migliori per servire i lamponi sono i più semplici: al naturale, oppure cosparsi di zucchero, cui si può aggiungere succo di limone, panna oppure vino a piacere. Ma i lamponi si possono anche mescolare ad una macedonia di frutta mista o utilizzare quale ingrediente di preparazioni più complesse; se ne possono fare salse dolci, marmellate, gelatine, sciroppi, sorbetti e altri gelati. Consumateli (o serviteli) quanto più presto possibile dopo averli colti, giacché deperiscono facilmente. Essendo facile anche ammaccarli, se dovete lavarli fatelo delicatamente, immergendoli in acqua fredda abbondante e scolandoli subito. Potete anche immergerli nell'acqua dopo averli accomodati, senza accatastarli, in uno scolapasta o in un colino. Mondateli eliminando i gambi con i calici. Qualora, per alcune ricette, sia necessario ridurre i lamponi in purè ed eliminarne i semi, il sistema più pratico è metterli in un colino di nylon non troppo fitto e premerli con il dorso di un cucchiaio, finché nel colino rimangano solo i semi. Se si tratta di quantità importanti, potete prima passare i lamponi al frullatore e passare al colino il purè così ottenuto.
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