Il tronco degli alberi latifoglie di solito ha una forma piuttosto regolare, fatta a cilindro, che si sviluppa in altezza, e solo da una certa altezza in poi sviluppa dei rami di grandi dimensioni che si allargano a ombrello, formando una chioma ampia, fatta a ombrello. Sono piante resistenti, che hanno un'origine molto antica. Alcuni alberi latifoglie presentano fiori maschili e femminili sulla stessa pianta, altre invece hanno solo fiori di un solo tipo, e quindi possono essere o maschi o femmine. I frutti possono essere secchi, come nel caso ad esempio del nocciolo, oppure a polpa fresca, come nel caso del pesco. Il loro ambiente ideale è il clima temperato delle nostre latitudini, dove i boschi di latifoglie sono assai diffusi, ma si trovano anche in climi molto più caldi e umidi, ad esempio nelle foreste pluviali e nei climi tropicali.
Le conifere, a differenza delle latifoglie, hanno foglie strette e appuntite, a forma di ago, e sono dette, appunto, aghifoglie. Il termine conifera significa portatrice di coni, perché i frutti delle conifere sono le pigne, che hanno infatti la forma di un cono. Altra differenza tra latifoglie e conifere è che mentre le prime amano i climi temperati, le seconde trovano il loro habitat migliore nei climi più rigidi, per cui si possono trovare a crescere spontaneamente a latitudini più estreme rispetto alle nostre, oppure anche alle nostre latitudine, ma solo in montagna, da una certa altitudine in poi. Mentre gli alberi latifoglie hanno un tronco che sviluppa rami solo da una certa altezza in poi conferendo alla pianta la tipica forma a ombrello, le conifere sviluppano rami anche in basso, e il tronco resta dritto di una perfetta forma cilindrica: questo conferisce alla pianta una forma piena e a punta, come nel caso degli abeti.
Piante latifoglie molto diffuse nelle nostre zone sono il castagno, il faggio, il leccio, l’ippocastano, il platano, che viene usato molto spesso in città, per ombreggiare i viali, e poi la quercia, che può essere di diversi tipi, come il rovere a quella da sughero, il frassino, l'ontano nero e quello bianco, l'olmo, il tiglio, il carpino, il profumato eucalipto, il noce, il pioppo, l'ontano, l'acero e la betulla, la robinia e la roverella. La lista potrebbe essere davvero molto lunga: fanno parte della famiglia delle latifoglie anche piante a forma di arbusto, come il nocciolo e il biancospino, e poi numerose piante da frutto, come il melo, il pero, il pesco e il ciliegio. Sono tutte piante molto diverse tra loro, ma che hanno come caratteristica comune, il fatto di avere foglie espanse e molto spesso caduche.
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