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Potare le piante,come già accennato al precedente paragrafo, significa praticare dei tagli ad alcune parti vegetali. I tagli sono, infatti, il principale metodo di potatura. Esistono anche altri interventi che per praticità vengono fatti rientrare nell’attività di potatura, come spostare alcuni rami che si incrociano o piegarli quando tendono ad intrecciarsi con gli altri. I tagli di potatura possono essere netti o lievi. Nel primo caso si parla di tagli di eliminazione, mentre nel secondo, di tagli di raccorciamento. I tagli di eliminazione consistono nel recidere completamente un ramo o una parte della pianta, mentre quelli di raccorciamento consistono nell’accorciare parzialmente uno o più rami. In passato, per le piante arboree, si praticava anche la capitozzatura, una violentissima tecnica di taglio che consisteva nell’asportare tutta la chioma dell’albero per farla ricrescere presumibilmente più sana. Con il tempo, questa tecnica è stata progressivamente abbandonata, perché si è visto che non solo era inutile ( la chioma ricresce esattamente come prima), ma anche dannosa, perché molti alberi, a causa delle violente ferite provocate dalla capitozzatura, sono definitivamente seccati. Le moderne tecniche di potatura comprendono degli interventi più lievi e delicati, tra cui i tagli di raccorciamento e la cimatura. Quest’ultima consiste nell’asportare manualmente i germogli dei rami apicali per favorire l’emissione di nuovi getti produttivi. Anche se si tratta di un intervento lieve, è sempre meglio non esagerare con la cimatura, perché rendere troppo spoglia la cima della pianta rischia di indebolirla e di provocare l’effetto contrario, ovvero l’impossibilità di produrre nuovi rami fertili.
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Le piante, in natura, non hanno alcun bisogno di essere potate. I loro ritmi di crescita e di sviluppo seguono il regolare scorrere del tempo, senza che sia necessario modificarli o trasformarli in alcun modo. Tuttavia, per esigenze produttive e ornamentali, specie se le piante sono coltivate su larga scala o in giardino, può essere necessario intervenire con una potatura più o meno drastica. E’ il caso, ad esempio, degli alberi da frutto, che vengono potati per incrementare la qualità e la quantità dei frutti che dovranno poi essere venduti su larga scala, oppure delle piante ornamentali da giardino, che possono richiedere interventi tesi a migliorarne la forma e il portamento. La potatura delle piante da giardino può essere indispensabile in caso di spazio troppo ristretto. Basta pensare ai rampicanti o agli alberi ornamentali o alle siepi che tendono ad espandersi eccessivamente anche in spazi in cui non dovrebbero essere presenti. In tutte queste condizioni, la potatura evita la crescita disordinata della pianta, contenendone anche la vigoria vegetativa. Tra le piante ornamentali che vengono regolarmente potate ricordiamo la rosa, le siepi, alcuni rampicanti, ma anche gli alberi ornamentali e da frutto. Tra questi, esistono arbusti che non necessitano di potature eccessive. A tal proposito è opportuno ricordare che alberi come il ciliegio, l’ippocastano, l’albicocco e le conifere, non amano le potature drastiche. Tagli troppo violenti possono, infatti, provocare la morte di queste specie arboree. Altre piante da giardino, che possono beneficiare di accurati interventi di potatura, sono l’alloro, il ligustro, il bosso, il tasso e l’agrifoglio. In queste varietà si può praticare la cosiddetta “topiaria”, un intervento di potatura artistica che mira a dare alla pianta una particolare forma, come la sfera, il cilindro o ad arco.
Se avrete letto i paragrafi precedenti vi sarete resi già conto che la potatura ha essenzialmente due finalità: produttive e ornamentali. All’interno di questi principali obiettivi, si distinguono altre finalità, cosiddette “intermedie” che accompagnano la pianta in tutta la sua fase di crescita e sviluppo. La potatura che cerca di condizionare la forma della pianta nei primi anni di vita, viene detta “ di formazione” o di “allevamento”. Da questa potatura dipenderanno la forma e il portamento della pianta adulta. La potatura che si effettua nella pianta adulta, per garantire nel tempo le sue caratteristiche produttive ed ornamentali, si chiama potatura di mantenimento. La potatura che elimina parti malate, vecchie e improduttive, di una pianta in età avanzata, si chiama potatura di ringiovanimento. La potatura che serve a stimolare la produzione di nuovi frutti o l’emissione di nuovi rami produttivi, si chiama potatura o taglio di ritorno. Questo taglio consiste nel raccorciamento parziale di un ramo che si trova sopra un altro ramo in crescita, in modo da agevolare lo sviluppo di una nuovo rametto produttivo. La potatura di produzione può comprendere anche la speronatura, che consiste nel tagliare i rami lasciando dei monconi, detti anche “speroni”, da cui si formeranno nuove branche. Questa tecnica è praticata spesso per la vite. La potatura che mira a contenere la vigoria vegetativa della pianta si chiama anche “ di contenimento”. Si pratica spesso per gli alberi, ma anche sulle specie rampicanti che tendono ad espandersi in maniera irregolare e disordinata. La potatura effettuata manualmente e senza attrezzi di taglio, comprende, invece, lo spostamento, la piegatura e la cimatura. Nel primo caso, i rami che si incrociano con gli altri vengono spostati e piegati verso l’esterno o in una posizione che non crei disagio al resto degli altri rami, mentre con la cimatura si procede a rimuovere le gemme apicali. I due interventi rientrano rispettivamente nella potatura di contenimento e di produzione.
La potatura delle piante va praticata utilizzando degli appositi attrezzi di taglio. Questi, dalle forme e dimensioni variabili, sono realizzati per praticare la potatura di diverse specie di piante. Una potatura corretta deve, dunque, saper abbinare il giusto attrezzo di taglio alla pianta da potare. I principali attrezzi di potatura sono le cesoie, le forbici e il coltellino. Con il progresso delle tecniche di giardinaggio, si è avuta anche l’introduzione degli attrezzi elettrici e delle potatrici a motore. Le cesoie sono ampiamente usate per la potatura degli alberi da frutto, mentre le forbici grandi si usano per potare la siepe. Gli attrezzi di maggiori dimensioni vanno usati per potare piante particolarmente vigorose e robuste. Per potare le piante si devono anche usare i guanti, in modo da proteggersi da eventuali ferite causate dagli attrezzi di taglio.
I periodi per potare le piante sono compresi tra l’inverno e l’estate. Gli interventi effettuati durante la stagione fredda vengono anche chiamati “potatura invernale” o “potatura secca”, mentre quelli estivi vengono definiti “potatura verde”. La potatura invernale consiste essenzialmente nell’eliminare le parti secche e improduttive della pianta, o i fiori appassiti, mentre la potatura estiva riguarda interventi di raccorciamento o tagli di ritorno, da praticare a fine estate. La cimatura, ovvero la rimozione manuale delle gemme apicali, si effettua, invece, tra la primavera e l’estate. L’epoca di potatura varia però, in base al tipo di pianta ed alla finalità dell’intervento stesso. Le piante che fioriscono e fruttificano sui rami dell’anno precedente devono subire l’eliminazione delle parti improduttive ( rami, fiori secchi, ecc.) in estate, mentre quelle che fioriscono e fruttificano sui rami dell’anno in corso devono essere potate sia in inverno che in estate. In inverno si elimineranno i rami secchi e le altre parti improduttive, mentre in estate si procederà ad effettuare i tagli di raccorciamento dei rami cresciuti nell’anno precedente.
Le piante erbacee da giardino subiscono solitamente una potatura ornamentale detta “ topiaria”. Praticata fin dall’antichità, questa forma di potatura consisteva nel tagliare in forma geometrica le specie erbacee solide e ben radicare al terreno. Adatte alla topiaria sono piante come il tasso e l’agrifoglio o piante in vaso dalla crescita contenuta, come l’alloro, il ligustro e il bosso. I tagli di potatura devono puntare a creare delle forme geometriche, come archi, sfere o semisfere. Si tratta di un vero e proprio lavoro artistico non sempre alla portata di tutti. Per creare delle “sculture” vegetali bisogna prestare molta attenzione ai bordi della pianta, che devono rimanere dritti per tutto il tempo della potatura. La posizione dei bordi può essere sottolineata usando uno spago che farà da “guida” durante i tagli. In caso di difficoltà, e per non danneggiare la resa estetica del giardino, è meglio rivolgersi ad una ditta specializzata in questo tipo di lavori. In alternativa si possono acquistare piante erbacee in vaso già potate in forma geometrica, perché intervenire su forme già esistenti è certamente più semplice della potatura artistica ex-novo.
La siepe è generalmente formata da specie sempreverdi e a foglia caduca. In questo tipo di piante si pratica una potatura di formazione e una di mantenimento. Quella di formazione va praticata nei primi anni di vita, tagliando la siepe alla base per consentire lo sviluppo dei nuovi germogli, mentre a partire dal terzo anno si interverrà con tagli che serviranno a contenere l’espansione vegetativa della siepe. Le bordure realizzate con piante perenni necessitano di potature incisive per smaltire le eccessive fioriture, mentre le piante a fiore vanno potate in inverno per eliminare i fiori e le foglie secche. Sulle specie fiorite, per potenziare la fioritura, si può effettuare anche l’asportazione delle gemme apicali ( cimatura).
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