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La coltivazione del salice piangente risulta agevolata dal fatto che si tratta di una pianta piuttosto rustica, quindi in grado di sopportare le intemperie e le basse temperature dell'inverno, finanche lunghi periodi di gelate. Nonostante sia capace di crescere e svilupparsi in condizioni di mezz'ombra, risulta ottimale l'esposizione diretta ai raggi solari; è invece da evitare assolutamente la disposizione in luoghi poco e per nulla illuminati, in quanto si tradurrebbe in uno sviluppo stentato della pianta. Il salice piangente teme i periodi di siccità e necessita di continuo apporto idrico, ragion per cui l'annaffiatura dovrà essere effettuata regolarmente. A questo proposito, per proteggersi dalla disidratazione, in autunno la corteccia di questo albero si ricopre di una particolare cera bianca, che ne limita le perdite d'acqua.
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Questa pianta risulta facilmente coltivabile anche e soprattutto perché non ha particolari esigenze in fatto di terreni. Un buon substrato per il salice piangente sarà un terreno ricco e profondo, che possa permettere lo sviluppo di robuste radici. A differenza di molte altre piante, il salix babylonica non ha bisogno di terreni con un buon effetto drenante, in quanto necessita di un continuo apporto idrico; possiamo sfruttare questa caratteristica, per piantarlo in terreni scarsamente drenati e che solitamente ci impedirebbero la coltivazione di una vasta gamma di piante, che mal tollererebbero i ristagni idrici. La concimazione va eseguita subito al momento della messa a dimora, oppure ogni 2/3 anni, agli inizi dell'autunno. Si consiglia di utilizzare concimi organici, in modo da garantire l'indispensabile apporto di nutrienti.
Il salice piangente normalmente non necessita di potatura. Qualora il salice diventasse troppo grande oppure fosse stato piantato troppo vicino ad edifici, si potrebbe procedere alla potatura, purché questa venga eseguita con cura, facendo in modo che la pianta non perda il suo naturale portamento. Il salix babylonica può essere riprodotto per talea semilegnosa o legnosa: per prima cosa, in aprile sarà necessario recidere delle talee, ponendole poi in terreno affinché comincino il processo di radicazione; con la comparsa dei primi germogli la radicazione avrà avuto inizio, quindi sarà opportuno porre a dimora le piantine e trattarle come se fossero adulte. Il salix babylonica teme l'attacco di numerosi parassiti, oltre che malattie come il cancro e la ruggine; il suo legno è particolarmente fragile.
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