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I gladioli possono essere coltivati nell'ambiente aperto in quelle zone dal clima caldo e dagli inverni molto miti: essendo una pianta mediterranea e africana, sopporta il calore ma non si adatta molto a vivere nel freddo o tra le correnti d'aria, dalle quali deve essere ben protetta. Che sia nel giardino o che sia all'interno dell'abitazione, al gladiolo devono essere garantite molte ore di luce e una disposizione in ambienti luminosi per poter favorire la sua affascinante fioritura. Il terreno deve essere ricco di materia organica, ma ben drenante in modo tale da evitare i ristagni idrici, molto dannosi per il bulbo, che potrebbe marcire portando così alla morte dell'intera pianta. E' sufficiente innaffiare la pianta ogni qualvolta il terreno risulti asciutto, con più frequenza nel periodo di fioritura e diradando le innaffiature nel periodo di riposo vegetativo della pianta. Ad un mese circa dalla fioritura si provvede ad eliminare le foglie secche ed ingiallite, permettendo ai bulbi di accumulare preziosi elementi nutritivi per la stagione successiva, e si dissotterrano i bulbi, che vengono fatti asciugare in attesa della successiva primavera, quando verranno rimessi in vaso o in terra. Altrimenti, i bulbi devono essere protetti dal freddo e dalle gelate con uno strato di foglie secche che proteggano il terreno.
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La messa a dimora dei bulbi dei gladioli può essere effettuata sia in vaso sia in terra, sebbene questa seconda soluzione sia la più indicata. E' possibile posizionare più gladioli anche a distanza ravvicinata, dal momento che i bulbi non richiedono di particolare spazio per sviluppare radici: in questo modo si potrà dare vita ad una allegra e vivace macchia di colore. La messa a dimora va effettuata all'inizio della primavera, quando il clima è mite e la fioritura può avvenire senza problemi per la pianta. Si consiglia di posizionare il bulbo a una profondità di circa 10 cm nel terreno. Se il gladiolo viene coltivato in vaso si consiglia di provvedere, sempre nel periodo primaverile, ad un travaso ogni quattro o cinque anni, per permettere al bulbo di svilupparsi secondo necessità. Nel terreno, i gladioli possono anche essere messi a dimora in concomitanza ad altre specie arbustive, per decorare siepi e cespugli: il vantaggio, in questo caso, è proprio quello dello spazio ristretto richiesto dal bulbo del gladiolo, che quindi non sottrae troppo spazio e nutrimento alle altre radici delle altre piante. Occorre tuttavia accertarsi della compatibilità delle singole specie, per avere la certezza che possano effettivamente convivere senza arrecare danno l'una con l'altra.
Nonostante le capacità di adattamento alle condizioni climatiche, i gladioli non sono piante particolarmente resistenti agli attacchi di funghi e parassiti e per questo occorre difenderli e proteggerli. Riconoscere la presenza di un organismo infestante è possibile ad occhio nudo: solitamente i parassiti hanno dimensioni tali da essere visibili sotto forma di puntini di diverso colore sulle foglie, sui fiori o sullo stelo, a seconda del tipo di organismo infestante. Anche i funghi alterano il colore naturale del gladiolo provocando delle aree maculate: osservare la pianta è quindi il primo passo per identificare eventuali colonie in corso e per intervenire il prima possibile, in modo tale che i parassiti non possano diffondersi. L'unico modo per proteggere la pianta, infatti, è quello di liberarla completamente dalla presenza di funghi e parassiti che altrimenti riprenderebbero a diffondersi fino a portare alla morte del gladiolo stesso. Molto importante è anche la prevenzione, da effettuare periodicamente con prodotti specifici, stando sempre attenti anche a non ricreare le condizioni ambientali che favoriscono lo sviluppo degli organismi infestanti, come i ristagni idrici o la presenza di un ambiente troppo umido e ombreggiato, con poco ricambio d'aria e scarsa illuminazione.
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