Il fatto che la campanula sia un arbusto originario dell'Europa e che le sue diverse cultivar si trovino come vegetazioni spontanee in diversi tipi di aree climatiche ed ambientali è segno della facilità di coltivazione di questo arbusto, anche se questo non significa che non abbia bisogno di cure e di attenzioni. Venire incontro alle esigenze della pianta significa garantirle una crescita più sana e una fioritura rigogliosa. La disposizione più indicata è quella che permette alla pianta di ricevere luce, ma non i raggi diretti del sole. Meglio una posizione semiombreggiata, con la possibilità di riparare la campanula nel caso l'inverno sia rigido. Per quanto riguarda il terreno non si tratta di una pianta esigente: non a caso, viene denominata anche “pioniera”, proprio perchè è in grado di attecchire e crescere anche sulle zone rocciose dove altre coltivazioni non arrivano, aprendo loro la strada. E' invece importante eseguire il rinvaso ogni due o tre anni circa, in base allo sviluppo delle radici, che tendono ad occupare tutto lo spazio a disposizione. Il rinvaso va effettuato in primavera, periodo utile anche per lo spargimento di concime, da aggiungere ogni due settimane circa all'acqua di annaffiatura. Il terriccio della campanula deve rimanere sempre umido, soprattutto nel periodo estivo, mentre vanno assolutamente evitati i ristagni idrici, che porterebbero alla morte della pianta facendone marci le radici.
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La campanula si riproduce per seme o per talea, a seconda anche delle esigenze di chi compie le operazioni: se volete un risultato più rapido dovrete optare per la talea, mentre se volete seguire passo passo la nascita e la crescita della piantina la riproduzione per seme non comporta troppe difficoltà. La talea deve essere prelevata nel periodo primaverile ed è sufficiente che sia lunga una decina di cm, mentre il taglio deve essere netto. Dopo ave messo la talea in una polvere rizogena per favorire la radicazione, la nuova piantina così ottenuta potrà essere trasferita nel terreno e tenuta a temperatura costante intorno ai 15 gradi, coperta e protetta dai venti ma innaffiata leggermente ogni giorno e scoperta per un po' per far circolare l'aria. Le talee verranno così conservate finchè non avranno messo nuovi getti, mentre da quel momento potranno essere trattate a tutti gli effetti come una pianta adulta. Simile procedimento anche per la coltivazione per seme: essi dovranno venire interrati in pochi cm di terra e la vaschetta verrà poi coperta per mantenere costante la temperatura. Anche in questo caso ogni giorno si provvederà a far prendere aria e a inumidire il terreno. Man mano che le piantine germogliano e crescono potranno essere esposte alla luce e all'aria, fino al travaso e alla coltivazione come qualsiasi altra piantina ormai robusta.
La campanula è una pianta resistente, ma questo non significa che essa non sia soggetta al rischio di malattie: in particolare, ambienti particolarmente umidi e afosi potrebbero causare la proliferazione di funghi e del ragnetto rosso, la cui presenza è riscontrabile per via delle macchie brune che compaiono sulle foglie. Per porre rimedio all'infestazione occorre eliminare ogni traccia del parassita tramite un batuffolo di cotone imbevuto di alcool, mentre in caso di infestazione già ampiamente diffusa sarà necessario invece provvedere all'utilizzo di specifici antiparassitari. In via preventiva occorre invece mantenere un ambiente non troppo umido e con un adeguato ricircolo dell'aria. Le foglie possono mostrare anche segni di sofferenza della pianta: se bruciacchiate avranno bisogno di una collocazione più ombreggiata, mentre una fioritura scarsa o assente e foglie afflosciate saranno segno di un'annaffiatura eccessiva: in questo caso ripristinando le condizioni ottimali di coltivazione della pianta si potrà riscontrare il miglioramento del suo stato di salute e di conseguenza del suo aspetto.
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