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Per mettere a dimora le piantine di gelso bisogna aspettare la fine dell'inverno o l'inizio della primavera. Il suo sviluppo richiede una distanza fra loro di cinque metri per il gelso bianco e di sette metri per quello nero. La coltivazione di questa pianta di solito non si effettua con il seme, nonostante sia il modo giusto per ereditare numerose caratteristiche genetiche. Il gelso in ogni caso è molto lento nella crescita, in quanto inizia la sua produzione a dieci anni circa. Invece, piantando delle piantine da vivaio si potranno vedere i primi frutti dal terzo anno di vita. La riproduzione e la sua propagazione può avvenire anche per margotta, innesto o talea di radici o rami. Mentre per quel che riguarda la potatura il gelso non ha particolari problemi, anche se bisogna effettuare i tagli dall’inverno alla primavera, meglio se in febbraio e marzo. Infatti si sfoltisce la chioma per ottimizzare la resa.
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Il gelso in fondo è una pianta rustica che sopporta pure un terreno con pochi nutrienti, quindi arido e povero, ma una migliore condizione aumenterebbe la sua produttività. Infatti possono andar bene dei terreni neutri non compatti e ricchi di sostanze organiche. Coltivare questa pianta significa anche apportare del concime che può contribuire ad un vantaggio finale. Quindi il fertilizzante si applica in inverno usando letame o concime organico maturo. Il composto andrà sistemato uniformemente sulla zona radici ed entro cinque metri intorno, sistemandolo sul terreno che dovrà essere preventivamente sarchiato. La raccolta dei frutti invece avviene di solito verso la fine dell'estate e per essere sicuri di raccogliere dei gelsi maturi bisogna che il frutto si stacchi facilmente e che abbia un colore intenso.
Sia il gelso bianco che il gelso nero devono essere sistemati al sole e in modo tale da essere ben distanziati gli uni dagli altri. Se la pianta viene tenuta in giardino diventerà riparo e ombra in estate, oltre ad essere ornamentale. Siccome i frutti maturi del gelso potrebbero macchiare cadendo per terra è meglio tenere la pianta lontana da viali o marciapiedi, inoltre è sempre bene controllare le erbe infestanti con diserbi regolari. Tra i metodi più usati per raccogliere i gelsi c'è la sfogliatura e la sfrondatura che vengono effettuate con macchinari appositi. La sfrondatura è rappresentata dal taglio dei rami con i frutti; l'altra invece toglie tutti i frutti e le foglie. La pianta del gelso, pur essendo rustica, è ugualmente soggetta a diversi parassiti, come la cocciniglia, la fersa, e gli afidi che preferiscono i teneri germogli.
Il Gelso appartiene al genere Morus, della famiglia delle Moracee e si divide in tre specie principali: Morus nigra, Mor
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