Un argomento importante per quanto riguarda la cura delle piante grasse è la loro annaffiatura. Si può dire che sono molte di più le piante che muoiono annegate che quelle che muoiono per un'eccessiva rigidità nell'irrigazione. Annaffiare troppo spesso una pianta grassa la porta a marcire, e quindi dobbiamo bagnarla piuttosto raramente, circa cinque o sei volte al mese durante il periodo estivo, passando ad una o due durante il periodo primaverile, per effettuare una sola innaffiatura, o addirittura, nessuna, durante l'inverno. L'irrigazione va fatta quando il terreno è ben asciutto, possibilmente con un nebulizzatore (a meno di piante di grandi dimensioni) per evitare il ristagno d'acqua, principale nemico di questi vegetali. Per capire con sicurezza quando una pianta grassa ha bisogno di venire innaffiata si può utilizzare un misuratore di umidità per controllare la presenza d'acqua nel terriccio.
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Un altro punto importante per quanto riguarda la cura delle piante grasse è la scelta del terriccio. Non bisogna usare il terriccio del giardino, dato che è di solito carico di insetti, e quindi focolaio di malattie. Piuttosto, una buona scelta è una miscela di sabbia e terriccio universale, che da solo risulterebbe troppo umido. In generale, bisogna scegliere della terra che sia facilmente permeabile per l'acqua e che la dreni rapidamente. È anche importante fertilizzare la pianta con attenzione in maniera da fornire il giusto apporto di minerali, come potassio e fosforo, che favoriscono lo sviluppo delle radici. Per farlo, risulta pratico somministrare il concime in forma liquida insieme alle innaffiature, oltre naturalmente a aggiungerlo durante l'opera di travaso come polvere o granuli.
La piante grasse non richiedono travasi frequenti. In linea generale, basta un travaso ogni tre o quattro anni, a patto che la pianta sia adulta. Per le piante più giovani si consiglia invece un trapianto annuale. Per effettuarlo, basta scegliere un vaso di terracotta o plastica, usare del terriccio per piante grasse, o la miscela prima descritta, e del concime. Va effettuato un esame delle radici, per eliminare quelle malate o spezzate, e per appurare che non ci siano tracce di infestazioni di insetti nocivi, esame che va fatto con una certa attenzione per non danneggiarle. L'operazione non risulta quindi più complessa del trapianto di altri vegetali, e dopo aver piantato nuovamente la succulenta si può riprendere la sua manutenzione normale, eccezion fatta per l'irrigazione, per la quale bisogna aspettare un paio di settimane.
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