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L'origine delle diverse specie di piante grasse è piuttosto misteriosa e ne vengono scoperte sempre di nuove. Una delle famiglie più numerose è quella delle Crassulaceae, originarie dell'emisfero boreale e dell'Africa meridionale, molto belle e di facile coltivazione, tra cui le Kalanchoe, che producono una bellissima fioritura; le Echeveria dalla forma a rosetta, adatte per bordure ed aiuole; le Sempervivum e le Sedum, adatte ai principianti poiché crescono facilmente, anche su terreni pietrosi. Molto decorative sono le Lampranthus, a portamento cespuglioso e dalla spettacolare e coloratissima fioritura, perfette in un giardino rustico. Tra le più resistenti ci sono sicuramente le Cactaceae, comunemente chiamate cactus, suddivise in circa 3000 specie, caratterizzate da un apparato radicale molto profondo e da un fusto unico, di forme e dimensioni molto varie, dal centimetro della Blossfeldia liliputana ai 19 metri raggiunti da un esemplare di Pachycereus pringlei; hanno fiori solitari dai colori sgargianti, ma dalla vita molto breve. Molto apprezzate anche l'Agave, della famiglia delle Agavaceae, e l'Aloe, tra le Aloaceae.
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L'aspetto più importante nella coltivazione delle piante grasse è la scelta del posto giusto dove collocarle, che deve somigliare il più possibile a quello d'origine, che pur diverso per ogni specie, in genere è arido e assolato. Le piante, quindi, vanno collocate in una posizione molto luminosa, con temperature che non dovrebbero scendere sotto i 5 °C, anche se esistono specie abbastanza tolleranti il freddo. Dove gli inverni sono particolarmente rigidi e piovosi, sarebbe meglio ripararle in casa o in piccole serre o almeno con una tettoia. La cosa più importante è infatti che il terreno si mantenga sempre ben drenato, evitando i pericolosi ristagni d'acqua, che le piante grasse temono più del freddo, essendo infatti molto sensibili ai marciumi. Le annaffiature devono quindi essere moderate, in media 2 al mese, massimo 5-6 in estate. Le succulente sono in genere caratterizzate da una crescita lenta, per cui non soffrono ad essere tenute in vaso. Data la grande varietà che le contraddistingue, si trovano specie di piante grasse più resistenti al freddo, altre più adatte per creare giardini ed aiuole, altre che crescono bene anche in mezzo ai sassi.
La coltivazione delle piante grasse non richiede attenzioni eccessive ma è di grande effetto. Anche se robuste e resistenti, le piante grasse possono subire gli attacchi di parassiti e funghi, specialmente se non sono garantite le condizioni ambientali giuste, in particolare se vivono in presenza di eccessiva umidità. Una volta che il problema si è manifestato, è necessario intervenire con prodotti specifici; si può anche scegliere di effettuare interventi preventivi, con insetticidi e fungicidi sistemici all'inizio della primavera o dell'inverno. Queste piante non richiedono di essere rinvasate, ma è comunque bene farlo ogni 2 anni o quando le radici cominciano ad uscire dai canali di scolo del vaso, significa infatti che la pianta ha bisogno di più spazio. Non richiedono neanche di essere potate, se non in casi eccezionali, per eliminare parti malate o ricavare talee, il metodo di riproduzione più pratico e veloce, particolarmente efficace per le succulente. Seppure spesso originarie di terreni aridi, è comunque opportuno concimare all'inizio della primavera per favorire la ripresa vegetativa, con un prodotto specifico per piante grasse.
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