L'Euphorbia Ambovombensis appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae. Come tutte le piante appartenenti a questa famiglia contiene un liquido biancastro, chiamato "lattice", che, pur essendo estremamente pericoloso, viene utilizzato per produrre il caucciù. A causa del potenziale tossico del lattice dell'Euphorbia Ambovombensis, quando la si maneggia è essenziale assicurarsi di non avere ferite aperte, in quanto il veleno potrebbe penetrare all'interno del corpo attraverso esse. Come la maggior parte delle piante grasse rare anche l'Euphorbia Ambovombensis è reperibile solo in una zona del globo terrestre piuttosto ristretta: si tratta del territorio di Ambovombe nel Madagascar meridionale. Affinché non muoia, è particolarmente importante proteggerla dalle basse temperature invernali: nel periodo dell'anno in cui la temperatura ambientale inizia ad abbassarsi bisogna spostarla dal giardino (o dal balcone) all'interno della casa.
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Anche la Mammillaria Pectinifera come l'Escobaria Minima appartiene alla famiglia delle Cactaceae. Una caratteristica interessante di questa pianta grassa rara è che è stata inserita nella lista dei cactus narcotici ed allucinogeni di Michael S. Smith a causa del suo contenuto di sostanze psicoattive. La Mammillaria Pectinifera cresce solo in una zona ristretta del sud tropicale del Messico: la valle di Tehuacán, a nord-ovest di Oaxaca. In natura cresce all'ombra ma, tenendola in giardino o sul balcone, la si può tranquillamente esporre al sole. Come con l'Euphorbia Ambovombensis e altre piante grasse rare bisogna avere cura di spostarla in casa quando la temperatura ambientale si abbassa sotto i 4 gradi centigradi. I fiori della Mammillaria Pectinifera sono rosa pallido e sono disposti ad anello attorno al corpo.
L'Astrophytum Asterias, appartenente alla famiglia delle Cactaceae, tra le piante grasse rare è forse quella più a rischio di estinzione. Sono infatti stati stimati solo 5000 esemplari esistenti. L'eccessivo sfruttamento dei pascoli nonché la raccolta illegale costituiscono per questo vegetale un costante pericolo di estinzione. La sua caratteristica peculiare è nella forma: assomiglia infatti ad una stella. Il suo nome, del resto, significa proprio "somigliante ad una stella". Per qualche botanico tuttavia la sua forma ricorda più il guscio di un riccio di mare che una stella. Si tratta di una pianta piuttosto delicata. È in particolare sensibile ai ristagni idrici. Le sue radici, infatti, non sono adatte ad assorbire una grande quantità di acqua. Per questo, se l'Astrophytum Asterias viene innaffiata eccessivamente, può capitare che l'acqua si accumuli vicino alle radici portandole a marcire. Per evitare che quest'eventualità si realizzi è necessario in primo luogo tenerla in un suolo ben drenato e limitare l'irrigazione ai mesi più caldi.
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